Blitz dei Nas a Messina

Messina Al Policlinico di Messina c'era pure un pipistrello con le ragnetele in un reparto di terapia intensiva, e poi carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche talmente evidenti da costituire un serio pericolo per la salute dei degenti.
È il quadro raccolto dai carabinieri del Nas durante un'ispezione di ieri, disposta dal ministro della Salute Ferruccio Fazio. Tra l'imbarazzo generale la direzione sanitaria è stata costretta a chiudere una delle tre sale operatorie, quella di chirurgia vascolare.
I carabinieri alle 10 hanno varcato il cancello dell'ospedale oggi più chiaccherato d'Italia, dove i medici hanno litigato in sala parto facendo a botte.
Gli 007 dei Nas hanno inziato il loro lavoro dal pronto soccorso pediatrico dove sono state scoperte 50 confezioni di farmaci (non salvavita) scaduti da circa due anni. Ma non solo: c'erano anche carenze igienico-sanitarie e strutturali riconducibili a lavori di edilizia con la presenza di calcinacci e polvere, laddove invece bisognerebbe operare in regime di sterilità. Sporcizia e rifiuti speciali pericolosi erano accatastati nell'area farmacia: c'erano persino toner e mercurio estremamente pericolosi per la salute pubblica. Una carcassa di pipistrello completamente ricoperta di ragnatele, segno evidente che era in quel posto da mesi, giaceva in prossimità nell'area Utic (Unità terapia intensiva coronarica). Gli ispettori hanno anche rovistato nelle sale operatorie. Quella di chirurgia vascolare della sala operatoria di chirurgia vascolare aveva carenze strutturali, di personale ed igienico-sanitarie. Per questa ragione è stata chiusa. Autorizzata solo la parziale possibilità di potere entrare dentro per il prelievo di medicinali utilizzabili. L'indagione ha riguardato anche i corridoi seminterrati di collegamento tra i vari reparti, adoperati anche per il trasferimento dei degenti, stracomi di accumuli di detriti, immondizia e materiali in disuso. Rilevate anche perdite d'acqua dalle tubazioni. Il registro di entrata e di uscita dei medicinali ad azione stupefacente, del reparto di chirurgia generale ad indirizzo oncologico non era aggiornato da tempo. Per tale violazione sono state denunciate due persone.


Intanto gli stanno cercano di mettere assieme gli elementi finora raccolti per ricostruire quanto accaduto a Laura Salpietro, alla quale è stato asportato l’utero per le complicazioni post-cesareo e al figlio, che ha subito due arresti cardiaci e per il quale si temono danni cerebrali.

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