Blitz dei vigili nei loculi abitati dai trans

Via Gradoli, si volta pagina. Forse è la volta buona per porre fine, dopo anni, alle illegalità. Affitti in nero, clandestini, cantine trasformate da topaie in appartamenti e locate a 4-500 euro al mese. Venerdì mattina, poco dopo l’alba, numerose auto del commissariato Flaminio Nuovo e della polizia municipale del XX gruppo si sono fermate davanti al civico 96. Dopo un po’ sono arrivate anche quelle della Guardia di Finanza.
Mentre la polizia provvedeva ai controlli d’identità dei residenti e alla regolarità dei permessi di soggiorno degli stranieri e la Finanza si occupava di accertare le proprietà degli appartamenti e la regolarità dei titoli d’affitto, gli agenti del XX gruppo, accompagnati dal tecnico edilizio del XX municipio e dalla responsabile dell’Asl Roma E, hanno accertato i requisiti d’idoneità tecnico-sanitaria delle abitazioni. Un intervento quindi a 360 gradi: abitabilità dei locali, contratti, permessi di soggiorno. Nel corso dei controlli si è accertato che alcune cantine, ubicate nei tre piani interrati delle due palazzine del civico 96, erano state nel tempo abusivamente trasformate in mini appartamenti con evidenti problemi di luce ed aerazione. In quattordici di questi «cubicoli», in particolare, le ispezioni hanno rilevato la presenza di persone, in gran parte stranieri filippini o cingalesi, «che in molti casi utilizzavano pericolosamente bombole di gas per la cottura dei cibi o per il riscaldamento».


È di 20 giorni fa, va detto, la petizione al sindaco e al prefetto, firmata da 184 residenti di via Gradoli, che chiedevano un intervento delle forze dell’ordine. Il blitz è la risposta all’appello. Le ispezioni dureranno presumibilmente ancora alcuni giorni. Poi scatteranno i provvedimenti.

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