Politica

Blitz sulle coppie di fatto, Unione a rischio

I Pacs all’ordine del giorno della commissione Giustizia della Camera già a novembre

Alessio Garofoli

da Roma

Nel programma dell’Unione i Pacs c’erano, dice chi nella maggioranza è favorevole alla legislazione per le unioni civili. No, non c’erano, ribattono i contrari. In realtà nel programma la parola Pacs non è menzionata, ma si parla comunque di alcuni diritti per le coppie di fatto. L’ambiguità fa sì che nel centrosinistra la coperta venga tirata da due parti opposte. Da novembre, in ogni caso, le proposte di legge su questo tema saranno all'esame della Commissione giustizia della Camera. Lo ha deciso l'ufficio di presidenza dell'organismo parlamentare riunitosi ieri per mettere a punto il prossimo calendario dei lavori, su richiesta di verdi, Rosa nel pugno e di alcuni parlamentari dei Ds. A Montecitorio sono già state presentate diverse proposte di legge, anche se si partirà dal Ddl che i ministri incaricati, Barbara Pollastrini e Rosi Bindi, stanno già preparando, e che servirà da sintesi. Franco Grillini, componente dell'Ulivo della Commissione giustizia a Montecitorio e antesignano delle battaglie per i diritti dei gay, si mostra naturalmente molto soddisfatto, essendo tra l’altro il primo firmatario di una delle proposte depositate alla Camera, perché finalmente verrà realizzato «uno dei punti qualificanti del programma dell'Unione».
«La speranza - dice ancora Grillini - è che si possa fare una discussione utile al Paese, scevra da polemiche di carattere ideologico, per offrire un testo di legge condiviso il più trasversalmente possibile». E conclude annunciando che «presumibilmente il dibattito in commissione inizierà con l'indagine conoscitiva sulla realtà delle coppie di fatto in Italia interrotta con la fine della scorsa legislatura». E se Barbara Pollastrini assicura che si impegnerà affinché sia prevista «fin da ora in Finanziaria una copertura per la prossima legge sui diritti delle persone nelle coppie di fatto», l’Udeur apre il fuoco. «Mi stupisco dell'atteggiamento tenuto dall'ufficio di presidenza della Commissione giustizia della Camera, segnatamente da parte dei parlamentari dell'Unione», sbotta Gino Capotosti, capogruppo del Campanile in Commissione giustizia, secondo cui «questi accordi non fanno parte del programma». Forse, continua, sono «una componente qualificante del programma personale di Grillini». «A questo punto non posso che richiamare le forze dell'Unione al rispetto del programma elettorale» conclude Capotosti, minacciando che il suo partito trarrà, in caso contrario, «le debite conclusioni in ogni sede». Le bordate arrivano anche dall’opposizione. Il capogruppo Udc in commissione Giustizia, Erminia Mazzoni, si appella non a caso al ministro della Giustizia: «Il nostro no ai Pacs è e rimane un punto fermo, così come la nostra convinzione sul valore civile e costituzionale della famiglia. Ora la palla passa a Mastella e al sottosegretario che in commissione seguirà l'iter della proposta di legge». Riccardo Pedrizzi di An dice battagliero: «Ecco le priorità della maggioranza di “sinistracentro”, in cui evidentemente i cattolici sono sempre più sedicenti e complici: equiparare o comunque assimilare giuridicamente le unioni di fatto alla famiglia naturale e legittima fondata sul matrimonio, facendo strame della Costituzione repubblicana». Ma la priorità, aggiunge il presidente della Consulta etico-religiosa di An, sarebbe quella di aiutare finanziariamente la famiglia naturale.

Su questo tema, insomma, l’opposizione «darà filo da torcere», promette Francesco Giro di Forza Italia.

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