
Continua la battaglia del centrodestra contro i divieti imposti dall'Unione europea alla circolazione. Dal primo ottobre, infatti, i diesel Euro 5, cioè le auto immatricolate tra il 2009 e il 2015, non potranno più circolare liberamente nei comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna fino al 15 aprile 2026. La decisione arriva in seguito alle procedure d'infrazione europee per il superamento dei valori di inquinamento.
La Lega, con il sostegno del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ha depositato un emendamento al decreto Infrastrutture per rinviare l'entrata in vigore delle restrizioni. La partita, dunque, resta aperta. Così Forza Italia, con il deputato e responsabile del Dipartimento energia, Luca Squeri, ha depositato un emendamento che chiede il rinvio al 1 ottobre 2026 dei divieti, ma anche una serie di proposte complementari per l'abbattimento delle emissioni. Forza Italia propone la possibilità, per le Regioni, di adottare «misure necessarie per assicurare ai proprietari di veicoli di classe inferiore a Euro 5 percorrenze chilometriche annuali, calcolate in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo e coerenti con le necessità dell'utenza» e di modificare «l'implementazione delle disposizioni volte alla riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dagli impianti di riscaldamento e climatizzazione, in misura tale da bilanciare le maggiori emissioni da traffico».
«La qualità dell'aria in Lombardia è molto migliorata negli ultimi 30 anni e si calcolano delle emissioni pro-capite di C02 inferiori rispetto alla media europea. Questi dati vanno tenuti in considerazione, soprattutto quando si tratta di decidere su blocchi e politiche restrittive, come nel caso del divieto di circolazione per i diesel Euro5 - attacca Squeri -. I divieti spesso sono sproporzionati, generando più costi che risultati». Tra le proposte complementari il ritorno al lavaggio delle strade, che evita il «risollevamento» delle polveri già depositate con il passaggio delle automobili, o un'implementazione della tecnologia negli impianti di riscaldamento, così come per i forni industriali e artigianali. Poi c'è il progetto «Move-In», cioè la possibilità, per i veicoli sottoposti a limitazione, di circolare fino a un tetto massimo di chilometraggio.
Nel piano di Forza Italia non si dimentica il settore dell'agricoltura: «Da migliorare la gestione degli allevamenti e la qualità dei concimi utilizzati sui campi».
Per il vicesegretario di Forza Italia a Milano Fabrizio De Pasquale «In questo momento economico, sociale e di tensioni internazionali, è assolutamente folle introdurre un ulteriore elemento di difficoltà e costo aggiuntivo sulle famiglie e sulle imprese. In questi ultimi dieci anni abbiamo avuto la possibilità di misurare concretamente la scarsa efficacia delle misure che intervengono solo sulle emissioni delle auto.
Ad esempio durante il Covid non c'è stata alcuna diminuzione nonostante il blocco totale delle auto e ricordiamo anche qual è l'andamento delle polveri sottili in città nonostante Area B e Area C e tutte le altre misure anti auto». Per Forza Italia, ha sottolineato De Pasquale «piuttosto è utile lavorare a un nuovo piano che punti all'innovazione tecnologica e favorisca altri metodi per abbattere le polveri sottili».