Bmw, non solo automobili Così è nata la moto bavarese

da Milano

In Italia una moto su quattro venduta oltre i 750 centimetri cubici è una Bmw. La casa bavarese ha in questo segmento il 25,5% del mercato. Nel primo trimestre la divisione Motorrad ha immatricolato 4.361 unità, registrando un aumento del 6,4%, in un mercato sceso del 14,6 per cento.
L’Italia, nel 2007, con 14.533 due ruote acquistate è stata il secondo mercato al mondo per Bmw, superando gli Usa (12.904) e dietro solo alla Germania (21.504). Nell’intero 2007 Bmw ha prodotto 102.647 moto. Quest’anno Bmw lancerà sei nuovi modelli: dopo la R 1200 Gs e la R 1200 Gs Adventure, presentate a febbraio, e la F 650 Gs con la F 800, proposte a metà marzo, arriverà il mese prossimo la Hp2 Sport e nella seconda parte dell’anno la G 450 X. Quella di Bmw è una storia lunga.
Dopo la Prima guerra mondiale le vendite di motori aerei calarono vertiginosamente. Le autorità militari ne vietarono la commercializzazione e l’aviazione civile al suo esordio non alimentava certo grandi commesse. A Monaco, la Bayerische motoren werke (Fabbrica bavarese di motori) che si era sviluppata proprio grazie alla produzione di motori per aerei, decise di diversificare la produzione. Incaricò Max Friz, suo miglior progettista, di realizzare un nuovo motore motociclistico. In sole cinque settimane nacque la R 32: sorprendente era il motore trasversale Boxer a cilindri contrapposti, con albero di trasmissione alla ruota posteriore. La nuova moto, con il simbolo bianco-azzurro sul serbatoio, fece scalpore al Salone di Parigi del 1923. Ben 3.090 centauri decisero di acquistarla pagando 2.200 marchi. Si decise di far conoscere quel prodigio della tecnica, partecipando alle più importanti competizioni europee. Cresceva, intanto, l’interesse per gli sport motoristici e i nuovi primati di velocità infiammavano anche i non appassionati. Il 19 settembre 1929 Ernst Jacob Henne, davanti a oltre mille spettatori, appena a Nord di Monaco, stabilì un nuovo primato mondiale raggiungendo la velocità di 216,7 orari con la sua nera Bmw sovralimentata. Divenne un eroe, l’uomo dei record. Nel 1937 la sua carriera raggiunse l’apice con un nuovo traguardo: 279,5 km/h con una Bmw 500 sovralimentata. Dopo pochi anni dal lancio della R32, Bmw era già tra i primi produttori di moto. Nel 1936 iniziò la produzione della leggera e elegante R5, con la novità del comando del cambio a pedale. Una sportiva prodotta in serie che influenzò il progresso della moto nei successivi vent’anni. Subito dopo la guerra ecco la R 24, con un solo cilindro: la domanda di moto era elevata, pochi si potevano permettere l’acquisto di un’auto. Della successiva R 25, del 1953, ne furono prodotte 47.700. Il boom del mercato raggiunse l’apice nel 1954, quanto furono vendute 29.699 moto Bmw. L’auto stava diventando una valida concorrente. A metà degli anni ’60, Bmw trasferisce la produzione di moto a Spandau, un quartiere di Berlino. Nel 1983, al Salone di Parigi, il lancio della K 100RS, con il primo motore 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua.

Il motore boxer non viene però abbandonato, anzi si propongono nuovi modelli con i quali si conquistano altri primati. Tra questi, le quattro vittorie della Parigi–Dakar, ottenute dalla robusta Bmw R 80 GS. L’avventura prosegue.

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