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Bnl-Unipol, Berlusconi: mai ascoltato telefonata tra Fassino e Consorte

L'ex premier si fa interrogare dai giudici di Milano: "Se l'avessi sentita, me ne sarei ricordato". E sul The Atlantic si sfoga: "Quanti ingrati..."

Bnl-Unipol, Berlusconi: mai ascoltato telefonata tra Fassino e Consorte

Silvio Berlusconi torna in tribunale e si fa interrogare dai giudici di Milano sulla vicenda Bnl-Unipol per cui è imputato di concorso in rivelazione del segreto istruttorio. Al centro dell'interrogatorio è stata la famigerata telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, che poi venne pubblicata sul Giornale il 31 dicembre 2005. Uno scambio di battute "mai ascoltato" dal Cavaliere che sostiene: "Altrimenti me ne sarei ricordato".

Secondo le indiscrezioni, inoltre, Berlusconi avrebbe anche sostenuto di non essersi addormentato la sera del 24 dicembre 2005, quando Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli andarono ad Arcore per far ascoltare l’intercettazione. Questa dichiarazione contrasta con quella di uno degli indagati secondo cui il Cavaliere quella sera si era assopito. L'ex premier, secondo l'accusa, avrebbe saputo che l’intercettazione era stata rubata dagli atti dell’indagine. Berlusconi, inoltre, avrebbe ascoltato quella conversazione e ringraziato i due imprenditori. Poi avrebbe acconsentito che il fratello Paolo, anche lui indagato, "completasse il regalo ricevuto" pubblicando la notizia.

Oggi il tribunale deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per l'ex premier avanzata dal pm di Milano, Maurizio Romanelli.

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