Massimo Restelli
da Milano
Banca nazionale del lavoro si incammina verso Bnp Paribas. Scaduto il termine a disposizione di Bankitalia per bloccare l’operazione sul nascere, il vertice parigino ha approvato all’unanimità l’acquisizione di via Veneto. La decisione è stata ufficializzata in serata dopo che il consiglio ha passato al setaccio la struttura dell’Opa da 9 miliardi e le sinergie con Roma.
Il pallino torna quindi a Bankitalia cui spetta, insieme all’Antitrust, di valutare l’Opa che metterà sul piatto 2,925 euro per ogni azione Bnl (2,9 euro in Borsa).
La nuova legge sul Risparmio riserva alle due Authority 60 giorni di tempo per stilare l’«atto congiunto». Periodo nel quale Bnp (più 3,6% a Parigi) lavorerà per superare l’esame della Ue e per stilare il prospetto informativo destinato alla Consob. I transalpini, dopo aver incontrato il presidente Lamberto Cardia, avrebbero comunque fatto pervenire anche alla Commissione la «Informazione preventiva» in mano a Bankitalia. L’accordo siglato con Unipol e alleati prevede che il colosso presieduto da Michel Pebereau raccolga il 48% di Bnl per poi promuovere l’Opa. All’appello manca la sola Nova Coop (il board è in calendario sabato) visto che ieri, dopo Bper e Coop Adriatica, ha passato la mano anche Hopa cedendo il proprio 4,9% a fronte di 34 milioni di plusvalenza.
La «campagna d’Italia» di Bnp è quindi ben avviata ma gli esegeti del risiko cercano già di interpretarne le ripercussioni sul sistema, a partire dalla galassia Sanpaolo-Carifirenze. Bnp controlla il 6,5% dell’istituto toscano dove si trascina da tempo il braccio di ferro ingaggiato da Piazza San Carlo (cui fa capo il 18,6%) per sfruttare un’opzione di acquisto su un ulteriore 10% oggi della Fondazione Carifirenze (41,1%).
La querelle è stata affidata a un arbitrato ma il mercato scommette che, concentrata l’attenzione di Bnp su Bnl, Sanpaolo sarà il protagonista del riassetto di Carifirenze (più 4,5% dopo un picco dell’8%). Ricostruzioni rilanciate da uno studio di West Lb che ha premiato Sanpaolo (più 1,38% la chiusura in Borsa) mentre lievitava il volume degli scambi.
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