A furia di dirlo e sentirselo dire i genovesi tutti ci han creduto davvero, che la loro città fosse, fra salite e strettoie, assolutamente inadatta alle biciclette. Non è vero niente, dice adesso un gruppo crescente di cittadini, perché genova è per oltre la metà pianeggiante. Per farlo sapere a tutti, e soprattutto agli enti locali deputati a creare piste ciclabili, hanno formato un Comitato. Si chiama «Boccadasse-Lanterna» perché è da lì che, assicurano, si può e si deve partire.
«Si tratta di un percorso pianeggiante che da Boccadasse attraversa corso Italia, la zona Fiera, via dei pescatori, il porto antico e la stazione marittima e arriva al percorso pedonale della Lanterna: 9 chilometri separati dal traffico con tratti di grande bellezza, perfettamente attrezzabili a fronte di un impegno economico molto modesto» dicono i promotori, che sono Legambiente Liguria, Amici della Bicicletta Fiab (Federazione Ciclistica Italiana), Rete Lilliput, Wwf, Nooil, Uisp, Amici di Beppe Grillo.
In bici a un passo dal mare insomma, da levante al centro storico a ponente. Con due vantaggi almeno: migliorare la mobilità urbana, diminuendo il traffico e linquinamento. E incrementare lofferta turistica, visto che, è la proposta, lungo il percorso si potrebbero individuare «stazioni» di pregio, da palazzo Doria allAcquario al Museo del Mare, Il tutto con «ricadute positive anche sulle attività di svago/tempo libero/sport dei genovesi».
Cè un problema, segnala il Comitato: «Il principale ostacolo è il tratto delle riparazioni navali, che da via dei Pescatori porta al Porto Antico: è gestito dallAutorità portuiale, che ne vieta laccesso ai cittadini nonostante non vi siano dogane né attività che possano esser danneggiate dal passaggio».
Di qui la richiesta di un tavolo congiunto con Comune e Autorità portuale. parola dordine: pedalare.
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