Boeri, collezionista di incarichi, si scopre soffocato dalla Lega

Forse il professionista non si sentiva oppresso dal centrodestra quando inaugurava musei, lavori e progetti in serie

«Siamo stati soffocati dalla Padania, quando invece Milano della cultura è stata capitale del mondo. Su questo interverremo subito, perché è stata una grande umiliazione». Boeri pensa a una «cultura diffusa, fatta dai giovani, la musica, la professione. Queste sono cose che Milano ha nel sangue». Non perde la vis polemica Stefano Boeri, architetto, capolista del Pd e record man di preferenze (oltre 12mila voti) nemmeno da Perugia dove presenta Festarch, il festival internazionale dell’architettura, di cui è ideatore. Sentir uscire dalla bocca dell’architetto che ha progettato mezza città, cose tipo la «Milano della cultura» - che lui rappresenta ça va sans dire - «si sente umiliata e soffocata dalla Padania», quanto meno stranisce. Basta pensare all’Expo, di cui Stefano Boeri ha coordinato il masterplan e l’orto botanico planetario e che potrebbe continuare a gestire con la delega ad hoc alla studio dei partiti.
Forse l’architetto non era in città quando veniva inaugurato il museo del Novecento o quando apriva in Triennale il Museo del design. Così quando la Triennale tagliava il nastro della depandance alla Bovisa o Libeskind presentava il futuro museo di arte contemporanea. L’architetto non considera i suoi colleghi all’altezza? Era troppo impegnato con il tecnigrafo mentre le mostre di Magritte e Dali, Vienenne Westwood e David Lachapelle si facevano notare per le code da record? Boeri doveva essere distratto dal «Bosco verticale» per la Hines di Manfredi Catella che sta ridisegnando il volto della Milano che verrà o dalla Casa della Memoria, sempre all’Isola, che dovrebbe ospitare le associazioni delle vittime del terrorismo. Un progetto, per cui ha curato lo studio di fattibilità e ha scelto, come presidente della giuria del concorso internazionale, il vincitore, meno di un mesa fa. Sempre all’Isola è suo l’«Incubatore dell’Arte», che dovrebbe aprire entro la fine dell’anno, così come le firme sulla nuova sede dell’Inter e sul Cerba.
Il capolista del Pd ha ricordato che il centrosinistra ha fatto una campagna elettorale «su cose concrete, molto importanti: la cultura, appunto, la scuola pubblica, che è stata abbandonata dal centro destra, l’aiuto alla piccola e media impresa, una grande operazione per ridare aria pulita e vivibilità a Milano». Soffre di amnesia Stefano Boeri? Tocca a noi il compito di ricordargli che i cinque quesiti referendari hanno ricevuto la «benezione» dell’ex sindaco Letizia Moratti, cui spetta anche la paternità dell’Ecopass, se è questo che l’architetto in odor di assessorato intende, con «l’operazione per ridare aria pulita».
Quale ruolo per Boeri nel nuovo governo della città? «Sarà il ruolo che Giuliano deciderà - risponde l’architetto - in base alle sue valutazioni delle capacità e dei talenti di ciascuno di noi. Siamo tutti molto tranquilli». Ma le mire dell’architetto su Expo, non sono certo nascoste.

Solo due giorni fa a domanda precisa rispondeva: «Quello che ho fatto (per Expo) si sa. Metto a disposizione le mie competenze con gioia». L’umiliazione e il soffocamento? L’architetto dalla memoria corta ha già domenticato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica