Roma - Il Pdl in piazza anche oggi a sostegno di Silvio Berlusconi e del governo e molte prese di posizione da parte di esponenti del partito e dell'esecutivo, dopo l'ultima mediazione per evitare la crisi, accolta dal cavaliere sia pure con scetticismo e bocciata da Fini. Al centro quello che succederà martedì con il voto di fiducia e il dopo voto.Con il dibattito che poi si riaccente in serata dopo uletoriore parole di chiusura pronunciate da Fini in tv nel pomeriggio.
Bondi: "Fini vuol impedire il dialogo "Le parole di Gianfranco Fini mirano a "impedire ogni dialogo" tra Fli e Pdl. Così il ministro Sandro Bondi ha commentato le parole del presidente della Camera alla trasmissione "In mezz'ora". "Credo che l'intervista rilasciata odall'onorevole Fini - ha detto Bondi - tradisca un evidente nervosismo e una ancor più evidente debolezza politica". "Si tratta in realtà - aggiunge il ministro - di un ultimo tentativo di impedire ogni dialogo, ora e anche per il futuro tra le forze politiche del centrodestra, e di spegnere tutte quelle voci che in questo momento non sono disposte ad archiviare con tanta frettolosa acrimonia e chiusura politica una storia comune di valori, di programmi e di esperienze".
Matteoli: Fini fuorviante "La tesi di Fini, secondo cui Berlusconi utilizzerebbe la fiducia delle Camere per andare alle elezioni anticipate, è fuorviante" sostiene il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. "Se Berlusconi avesse voluto il voto - aggiunge - avrebbe scelto un percorso diverso. La tesi di Fini è quindi bizzarra e strumentale, credo che la butti là nel tentativo di convincere qualche indeciso a votare contro il governo, ma non ci riuscirà".
Cicchitto: "Non rifonderanno il centrodestra e se mantengono questa posizione vanno a fare gli utili idioti del centrosinistra", dice il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, risponde a chi gli domanda un commento sulle posizione di Futuro e Libertà. "Fini sta in una posizione di assoluta rigidità - dice Cicchitto a margine della manifestazione del Pdl a sostegno del governo - adesso i moderati di Fli devono decidere se rimanere collocati con l'area di centrodestra o se andare con Fli che unirà i voti con quelli del Pd e dell'Idv, cambiando totalmente di campo e vanificando l'ipotesi paradossale che ho letto e cioé che loro vogliano rifondare il centrodestra". "E' indegna la demonizzazione dei parlamentari che vogliono si mantenga questa legislatura - sottolinea Cicchitto - Berlusconi ha già detto che noi non facciamo passi indietro, ma due passi avanti e puntiamo a far si che si voti la fiducia". E poi Cicchitto dal palco aggiunge: "Altro che costruire un centrodestra alternativo. Caro Fini, vai a fare il subalterno di Pd e Idv. "O con Berlusconi o con Bersani e D'Alema: questa è la scelta che sta avanti a Udc e Fli", ha aggiunto.
Gasparri: tutti facciano l'esame di coscienza "Guardiamo agli interessi del Paese. Se alcuni esponenti di Fli hanno lanciato un appello alla responsabilità, al quale Berlusconi ha risposto in maniera costruttiva, tutti dovrebbero fare un esame di coscienza e anteporre agli umori e alle pulsioni personali gli interessi del Paese", afferma il presidente dei Senatori del Pdl, Maurizio Gaasparri, a margine della manifestazione. "L'Italia sia unita: questo è quello che dice il Pdl e lo dice soprattutto agli eletti, con coerenza e rispetto del mandato elettorale", sottolinea Gasparri. "Su questi principi i finiani e altri facciano una riflessione pensando alla gente e non ai tatticismi. Ho sentito dire cose prese dall'album dei ricordi del peggior tatticismo politico".
Capezzone critica i pasdaran di Fli "E' ormai chiaro agli italiani che i più accesi pasdaran finiani, sordi perfino rispetto alla saggezza di alcuni loro colleghi, sono responsabili di una instabilità che ha fatto e fa male al Paese". Lo afferma in una nota il portavoce nazionale del Pdl, Daniele Capezzone. "Perfino dal loro punto di vista, in questi sei mesi - aggiunge l'esponente del centrodestra - hanno sbagliato tutte le valutazioni. Prima la scelta delle fibrillazioni e del controcanto continuo, poi la spaccatura, poi i toni astiosi usati a Bastia Umbra da molti dirigenti finiani, fino all'errore più clamoroso, quello della mozione di sfiducia, che li ha allineati a Bersani e Di Pietro. E ieri, per sovra-mercato, i toni liquidatori rispetto al ragionevole appello proveniente anche da personalità di Fli". Tutto questo, secondo Capezzone, "ha prodotto uno scivolamento progressivo dei toni e degli argomenti di Fli fino all'isolamento di oggi. E' naturale, su questa base, che non solo gli elettori, ma anche numerosi eletti, non si riconoscano in quel tipo di approccio".
Bondi: la cattiva politica guarda al appasto, non al Paese "In Italia c'é una cattiva politica che non vede la realtà, non è interessata al Paese ma guarda al passato e non al futuro". Lo dice il ministro della Cultura, Sandro Bondi, nel suo intervento alla manifestazione romana del Pdl a sostegno del governo. "Noi siamo qui così tanto numerosi non per interessi personali - sottolinea Bondi - ma per non tornare indietro, per andare avanti a cambiare l'Italia". Il coordinatore del Pdl punta il dito contro una sinistra che "pur di colpire Berlusconi è disposta a mandare in malora l'immagine del Paese". Ma "é fortunata perché c'é un leader laburista come Tony Blair che viene qui e dice non solo che per battere Berlusconi non bastano le campagne scandalistiche, ma anche che dobbiamo esservi grati perché ha insegnato in Europa la politica del fare".
La Meloni: no al ribaltone E' in atto un tentativo di ribaltare la sovranità popolare con il pretesto di un governo che non ha fatto il proprio dovere. Questo non lo possiamo accettare" attacca il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. La Meloni loda l'iniziativa di mediazioni di alcuni parlamentari del Pdl e Fli, ma dice che su alcuni punti "non è possibile trattativa": "Non siamo disponibili a venir meno al mandato degli italiani, a far finta di governare se non ci danno la possibilità di farlo, a tornare alla partitocrazia". Quanto all'ipotesi di un governo di responsabilità, il ministro chiede di non fare quel nome, perché non sarebbe altro che "un governo degli sconfitti, talmente eterogeneo che non sarebbe in grado di dare risposte su niente".
La Russa: aperti a chi vuol rafforzare il governo Il ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl, Ignazio La Russa, non ha chiuso la porta all'ipotesi che, dopo il voto di fiducia, la maggioranza di Governo possa allargarsi, a partire proprio dall'Udc. "Non ho mai chiuso la porta a chi, in buona fede - ha detto La Russa al termine della manifestazione milanese del Pdl - vuole contribuire a rafforzare il governo". In particolare, per quel che riguarda il partito di Pier Ferdinando Casini, La Russa ha sottolineato che le criticità sarebbero legate alla questione della leadership, che portò i centristi nel 2008 a rompere l'alleanza con il centrodestra, e quelli legati alle legge elettorale e al principio del bipolarismo. "Superati questi problemi - ha concluso La Russa - non ci sono veri problemi con Casini, e dopo tutto sia il Pdl sia l'Udc sono nel partito popolare europeo: quindi discuteremo con chiunque voglia rafforzare questo governo".
"Avremo più voti delle sinistre" "Non sono appassionato di numeri ma sono certo che martedì avremo più voti delle sinistre, di Casini, di Rutelli e di Fli, non solo al Senato ma anche alla Camera".
Questo il pronostico di La Russa "Pensate che schiaffo - ha aggiunto il ministro - a chi con largo anticipo ha sottoscritto la sfiducia confinandosi in un vicolo cieco. E' fallita l'offensiva di far cadere il governo Berlusconi con i numeri, rompendo un patto con gli elettori italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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