Da una parte cè chi parla di unamministrazione «leghistizzata e xenofoba», dallaltra chi alza le barricate a difesa del sindaco Moratti, sostenendo che lequazione clandestino-delinquente sia «tanto semplice quanto evidente». Le dichiarazioni di ieri mattina del primo cittadino di Milano in un convegno sullimmigrazione organizzato dalluniversità Cattolica, hanno sollevato un vespaio di polemiche.
«Ormai - ha sottolineato lex presidente della provincia Filippo Penati - sempre più in un stato confusionale per i fallimenti della sua giunta e per le tensioni tra lei, la Lega e lo stesso Pdl, la Moratti non trova di meglio che emulare il peggior Borghezio. Se torniamo a ragionare sul fenomeno migratorio - ha aggiunto lesponente Pd - non possiamo non considerare che nei grandi flussi che hanno interessato Milano in questi anni ci sia una quota di delinquenti. Ma dire che tutti i clandestini che non hanno un lavoro regolare normalmente delinquono, ricorda le peggiore propaganda xenofoba del nostro paese». Dello stesso avviso la Cgil Milano, che, con il segretario della Camera del lavoro Giovanni Minali, ha sottolineato che «le responsabilità dei lavoratori immigrati che si trovano in situazione di irregolarità dopo aver perso il lavoro è da iscriversi completamente alle istituzioni milanesi. Milano, infatti, è la provincia con il più alto numero di lavoratori stranieri e la più bassa regolarità, sottodimensionata rispetto allapplicazione della legge sui flussi. Su 83mila richieste di assunzione da parte dei datori di lavoro, il nulla osta è stato concesso solo a 15mila lavoratori».
Fanno cerchio attorno alla Moratti gli esponenti della maggioranza. «Non vedo che cosa ci sia di strano - ha spiegato il leghista Davide Boni - a sostenere quello che ha affermato il sindaco di Milano: una persona che vive clandestinamente può incorrere più facilmente rispetto ad altre in una serie di reati. Da sempre esiste una correlazione tra clandestinità e reati commessi, tanto che molti carcerati sono irregolari. Se tutti giungessero nel nostro paese rispettando le procedure di legge, siamo certi che parecchi reati potrebbero essere scongiurati». Lo stesso Mario Borghezio, tirato in causa da Penati, non va giù tenero con i colleghi dellopposizione. «Quanto fastidio dà - ha dichiarato lesponente leghista - la verità contenuta nelle parole coraggiose sui clandestini pronunciate del sindaco Moratti. La reazione della sinistra milanese, molto sinistra e poco milanese, lo dimostra inequivocabilmente.
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