La bonifica come terza via

«Fascio e martello, viaggio per le città del Duce» (Laterza, pagg. 342, euro 18) è il nuovo saggio con cui Antonio Pennacchi ricostruisce la storia dell’urbanesimo fascista. Il libro, che è destinato a produrre una vivace discussione storiografica, prende in esame l’incredibile esplosione dell’edilizia promossa da Mussolini a partire dal 1928, quando il regime mobilitò le sue forze per la bonifica delle Paludi pontine. Non si limita però, come molti altri testi, a prendere in considerazione solo le 12 «città di fondazione» costruite nel Lazio ma delinea la storia di ben 147 località fondate prima della guerra. Alcune delle quali adesso sono grandi e affollate, mentre di altre restano solo vestigia desolate e spettrali. Pennacchi, noto al pubblico per il romanzo «Il fasciocomunista» (Mondadori, arrivato sul grande schermo con il titolo «Mio fratello è figlio unico»), oggi alle ore 17.

30 sarà a Latina dove presso il Palazzo della Cultura, Sala delle conferenze, presenterà «Fascio e martello». Oltre all’autore parteciperanno alla discussione: Luigi Cardarelli, Gaetano Coppola, Angela Di Pietro, Lidano Grassucci, Alessandro Panigutti.

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