La Bonino ossessionata dai «censori» della Rai

A pensar male si fa peccato. Questo si sa. Però, a volte, si colpisce il bersaglio. Chissà se questa volta abbiamo avuto una buona mira. Ecco i fatti o meglio le opinioni (altrui). Ieri mattina la Stampa pubblica un’intervista a Francesco Rutelli. Già radicale, già margheritino, già pd. Oggi il nuovo leader del nuovo Api (Alleanza per l’Italia) non vede di buon occhio la doppia candidatura di Emma Bonino. E lo dice senza usare il politichese. «Trovo inconcepibile - spiega l’ex sindaco di Roma - che si candidi anche a consigliere regionale in Lombardia. Fa emergere che i radicali hanno come priorità il conteggio dei loro voti più che concorrere al governo di un territorio». Detto da uno che conosce bene l’esponente radicale fa ancora più effetto.
Se però non vogliamo accontentarci di questo indizio andiamo avanti. E prendiamo la stessa Bonino. Ieri il candidato dei radicali cooptato dal Pd ha convocato una conferenza stampa nella sede dei Radicali. Ha voluto i cronisti e fotografi per sfogarsi contro il trattamento ricevuto nelle ultime settimane dalla Rai. Secondo l’ex commissario europeo non è stata presa nella giusta considerazione la sua candidatura. «Non sono a gettone - si sfoga la Bonino -, e non accetto i tempi e i modi che alcuni conduttori decidono di usare». Ha ricordato che il giorno della sua candidatura, il 5 gennaio, il Tg1 ha, a suo dire, minimizzato la notizia. Poi ha spiegato di essere stata chiamata il 6 gennaio da Annozero e di aver risposto che non riteneva in quell’occasione che ci fossero le condizioni per partecipare. «L’11 gennaio mi ha chiamato Ballarò - prosegue - e ho detto loro che non potevano chiamarmi un giorno per l’altro. Sono stata poi contattata da Porta a Porta che mi ha proposto un’intervista chiusa, che poi in studio avrebbe commentato Casini; ma credo di essere in grado di commentarmi da sola. Era prevista poi domenica 17 una mia partecipazione al programma di Lucia Annunziata, ma sono stata chiamata per dire che era stata sospesa perché in quel momento le priorità erano diventate Haiti e la visita del Papa in Sinagoga». Per rimarcare il concetto il segretario dei Radicali, Mario Staderini, ha fornito ai cronisti un dossier dove si evince che il suo partito è letteralmente snobbato dai tg nazionali. Adesso per fortuna c’è la candidatura della Bonino nel Lazio. E la sua scelta continua a far discutere.

E, si sa, tanto dibattito politico avrà una adeguata eco nei media.
Quindi, tornando al nostro «peccato», possiamo pensare che più della cura dei problemi della nostra regione ai radicali sta a cuore la loro immagine mediatica?

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