A bordo non si parla catalano Il Barcellona cambia aereo

Avevano già stabilito tutto. Volo da Pisa a Chicago e da lì a New York. Poi, all'improvviso, un fulmine a ciel sereno. L’Fc Barcellona non viaggerà con il charter affittato alla compagnia Ltu, comprata da poco da Air Berlin. Il motivo: l’equipaggio non parla catalano. Proprio così. La compagnia tedesca ha confermato ieri la notizia citando una telefonata nella quale il club spiega la rinuncia per ragioni «indubbiamente legate alla lingua». L’idea non appare come tentativo di compiacere i giocatori, visto che tra i titolari probabilmente solo Puyol, Xavi Hernández, e l'allenatore Guardiola parlano catalano mentre i vari Messi, Eto’o, Henry o Silvinho e compagnia avrebbero probabilmente compreso meglio l’inglese.
La scelta sembra invece una presa di posizione nella sfida che Air Berlin ed il governo delle Baleari hanno iniziato la scorsa primavera, proprio per il catalano. Il governo catalofono delle isole ha infatti chiesto ai tedeschi di usare la lingua autoctona a bordo degli aerei che ogni anno riversano milioni di turisti sulle isole.

Ma Air Berlin si è negata, ed ha anzi denunciato il monolinguismo (le autorità baleari hanno bandito lo spagnolo dall’amministrazione), il che ha portato ad una guerra aperta tra compagnia e governo. La decisone del Barça sembra ora voler dare una mano ai “cugini” delle Baleari. Questa volta però Air Berlin non si è scomposta. «Accettiamo sportivamente la decisone», hanno fatto sapere dalla Germania.

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