Anche ieri le due azioni Fiat hanno fatto meglio del mercato, confermando che il gruppo guidato da John Elkann e Sergio Marchionne sta vivendo anche a livello finanziario un momento di forte fermento, dovuto ora alleffetto Mirafiori. Fiat Industrial ha chiuso in Borsa a 9,85 euro (+2,87%), ma con volumi in calo, mentre è risultata in crescita anche Fiat, pur in percentuali più modeste (+0,75% a 8,05 euro). Il confronto è con landamento del listino nel suo complesso, che ha perso lo 0,54%. Lattenzione finanziaria è correlata alle prospettive industriali del Lingotto. Marchionne, che sabato ha parlato a Flims, in Svizzera, a un seminario di investitori, ha ribadito: «Il futuro è completamente aperto e dipende da noi, da tutti noi. Dobbiamo diventare gli architetti del nostro destino. Ma questo significa che dobbiamo cambiare noi stessi». È in questa citazione del filosofo Karl Popper che lamministratore delegato di Fiat Spa e presidente di Fiat Industrial ha riassunto e ribadito la sua visione strategica.
Agli investitori Marchionne ha ricordato la storia di Fiat, dalla fondazione nel 1899 a Torino, fino alla recente scissione. Fiat Industrial è al terzo posto al mondo per ricavi (dietro Volvo e Caterpillar) e ha «una chiara strategia di crescita, sostenuta dai mercati emergenti», ha indicato il top manager, sottolineando le partnership in Cina, Russia, India e altri Paesi in crescita, oltre alla forte posizione in Brasile.
Guardando a Fiat Spa, lalleanza con Chrysler permetterà al gruppo di sviluppare una gamma di prodotti completa, di contare su una distribuzione geografica maggiore, di competere meglio e di registrare forti sinergie a livello di acquisti, sviluppo prodotti e capacità. Le architetture di Fiat dalle 11 attuali scenderanno a 5 entro il 2014 e le 3 principali supereranno, a testa, un milione di unità entro lo stesso anno. Il brand Fiat, in particolare, si concentrerà sui segmenti A, B e C; Lancia si integrerà pienamente con Chrysler e Alfa Romeo «sarà oggetto di un rilancio, incluso un forte impulso in Europa», mentre «ritornerà in Nordamerica con la rete Chrysler».
Abarth «continuerà a consolidare la sua immagine sportiva», Jeep «si posizionerà come un brand globale» e Fiat Professional «aumenterà la sua leadership in Europa e in America Latina».
La Borsa brinda al successo del «sì» E lad cita Popper
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