Economia

La Borsa crede nell’Opa Ma spunta l’idea di rafforzare solo FonSai

A tre giorni dallo stop della Consob all’alleanza in Premafin tra Groupama e la famiglia Ligresti, la situazione non potrebbe essere più incerta ma Piazza Affari ipotizza che Parigi passerà alle vie di fatto lanciando un’Opa su FonSai. Una voce incontrollata, che non tiene conto nè delle ristrettezze di bilancio dei francesi nè della caparbietà con cui Salvatore Ligresti sta difendendo l’indipendenza del proprio gruppo, ma sufficiente per spingere gli investitori a posizionarsi con acquisti diffusi. Dopo un’apertura in forte calo, FonSai ha così messo a segno un’accelerazione impressionante fino a chiudere in progresso dell’8,61% a 7,25 euro tra scambi pari all’8% del capitale, positiva anche la controllante Premafin (+0,68% a 0,74 euro), che conserva un generoso premio sul Nav, a dispetto della propria natura di holding.
In realtà, sebbene «casa Ligresti» possa diventare in prospettiva contendibile, un’Opa su FonSai che non abbia l’avallo della famiglia appare oggi impraticabile e per l’ingegnere di Paternò equivarrebbe a un fallimento. Ecco perché sul mercato inizia a circolare l’abbozzo di una soluzione di sistema, in grado di evitare la strettoia della Consob contemperando il bisogno di denaro dei Ligresti e la preoccupazione delle banche finanziatrici, con le mire industriali di Groupama: l’idea sarebbe di procedere al solo aumento di capitale di FonSai, con la conseguente diluizione di Premafin preservandone però la minoranza di blocco, mentre Parigi acquisterebbe i diritti sul mercato per portarsi a ridosso del 20-25%.
Un modo per rimediare alla situazione di affanno di FonSai, come conferma l’ispezione avviata dall’Isvap per soppesare la consistenza finanziaria e patrimoniale della compagnia presieduta da Jonella Ligresti: il nodo è il margine di solvibilità che oscilla da tempo attorno a quota 100, sotto la quale scatterebbe l’obbligo di procedere all’aumento di capitale. I legali dei Ligresti e quelli di Groupama stanno ancora approfondendo l’esame del documento della Consob alla ricerca di una mediazione in punta di diritto che consenta di riproporre l’alleanza senza incorrere nell’obbligo di Opa. I punti dell’accordo da modificare sono però spinosi - dal vincolo di lock up ai rapporti di Parigi con Vincent Bollorè - e malgrado il lavoro prosegua dal fine settimana, nei prossimi tre giorni non sono al momento previsti consigli di amministrazione. Tanto che Premafin si limita a dire che «valuterà attentamente le possibili opzioni dirette al rafforzamento patrimoniale del gruppo» e Parigi aggiunge che studierà le motivazioni dell’Authority. Gran balzo anche per la controllata Milano Assicurazioni (+5,26% a 1,22 euro), sulla scia delle voci che vorrebbero i Ligresti disposti a cederla a Groupama in cambio del denaro per FonSai. A rendere difficile tale soluzione sono tuttavia gli stessi valori di carico della società.

L’alternativa per la famiglia sarebbe affidarsi a un cavaliere bianco, come Axa o Zurich.

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