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Le Borse europee ancora giù bruciati 220 miliardi di euro

Il taglio dei tassi negli Usa non ha avuto effetti positivi. Dopo un avvio in salita le piazze europee precipitano sulle parole del governatore Bce. Perdite in tutta Europa, Piazza Affari chiude a -3,79%. Crolla il titolo Fiat. Wall Street recupera

Le Borse europee ancora giù 
bruciati 220 miliardi di euro

Milano - La partenza positiva si è tramutata in un pesante rosso per le borse europee. L’intervento a sorpresa della Fed, che ieri ha puntellato i listini di Wall Street con un taglio ai tassi dello 0,75%, ha euforizzato le piazze asiatiche ed è stato un propulsore per il vecchio continente. Ma poi i mercati sono stati "gelati" dalle parole del presidente della Bce. Sulle piazze del Vecchio Continente sono andati in fumo, nella seduta odierna, oltre 200 miliardi di euro di capitalizzazione. L’indice Dj Stoxx 600, che raggruppa i titoli principali, ha perso il 3,02% a 306,03 punti.

I mercati europei Le Borse europee restano pesanti dopo l’avvio in netto calo a Wall Street, con perdite ora contenute entro i quattro punti percentuali dopo un momentaneo sbandamento all’apertura delle contrattazioni negli Usa. Piazza Affari chiude a -3,79%, Parigi a -3,82%, Londra a -2,28%. Pesante la perdita di Francoforte: -4,88%.

Piazza Affari Nuova seduta di passione, dopo un tentativo di recupero in avvio. Alla fine il Mibtel ha lasciato il 3,79% a 24.882 punti, mentre lo S&P/Mib ha segnato un calo del 3,97% a quota 32.940.

Tonfo Fiat Va ai titoli del Lingotto la maglia nera dell’S&P/Mib, con un calo dell’11,42% a 14,294 euro, dopo una breve sospensione per eccesso di ribasso a metà seduta, alla vigilia della diffusione dei risultati e per la delusione sulla revisione al ribasso delle stime di Cnh, che ha spinto gli analisti a temere che anche le attese su Torino siano troppo ottimistiche. Ifi termina in calo del 6,33% a 18,335, Ifil arretra del 6,83% a 5,104.

Italease giù con gli arresti Tonfo di Italease, che segna nuovi minimi storici, dopo la svolta giudiziaria che ha portato agli arresti, tra gli altri, anche l’ex amministratore delegato Massimo Faenza. Dopo una sospensione al ribasso nel corso della seduta, il titolo ha lasciato il 9,36% a 6,09.

Banche tutte giù Unicredit lascia il 4,4% a 4,844, ma sono tutti pesanti gli istituti di credito, in un giorno scelto anche da Ubs per ridurre il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo (-3,97% a 4,6), su Mediobanca (-1,56% a 12,394), Ubi (-3,9% a 16,599) e Mps (-1,69% a 3,2). Ubs ha anche avviato la copertura su Bpm (neutrale, con target a 8,85%), con il titolo oggi in calo dello 0,16% a 8,27. In giornata, per altro, era giunta anche la promozione da parte di Jp Morgan su Mediobanca e Bpm (da underweight a neutral). Da Intesa, intanto, il consigliere delegato Corrado Passera ha nuovamente escludo ipotesi di cessione di Fideuram e dell’acquisto di metà della joint venture con Generali, Intesa Vita.

Impregilo precipita con i rifiuti In picchiata anche Impregilo (-6,72 a 3,995), dopo che la Seconda Sezione penale ha deciso che saranno le sezioni unite penali della Suprema Corte di Cassazione a decidere se confermare o meno il sequestro di 750 milioni di euro deciso dal gip di Napoli, nei confronti della società, nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti.

Cambi Euro debole in chiusura nei confronti di dollaro e yen, ma in recupero dai minimi, soprattutto nel cambio con il biglietto verde. La valuta unica scivola anche sul franco svizzero, che al pari dello yen si rafforza nei momenti di turbolenza del mercato, quando cresce l’avversione al rischio. L’euro sul finale quota a 1,4572 dollari (1,4818 alla vigilia e 1,4574 la Bce), e 153,67 yen (156,09 e 153,5). Il dollaro vale 105,41 yen (106,77 ieri).

Wall Street prima giù poi in chiusura risale Dopo un pesante avvio Wall Street è riuscita a imporre una brusca inversione di tendenza annullando gran parte delle perdite dell’avvio. A sostenere gli indici americani la speranza che la Federal Reserve procederà a un nuovo taglio dei tassi di interesse di 50 punti base la settimana prossima. Intanto, il Dow Jones cede lo 0,39% a 11.924,61 punti, il Nasdaq lo 0,91% a 2.271,41 e l’S&P500 lo 0,29% a 1.306,64. Tra le blue chip, Home Depot balza del 10,62%, mentre Citigroup sale del 4%. Restano in forte calo i tecnologici, con Apple e Motorola in testa ai ribassi. Poi Wall Street chiude con gli scambi in volata grazie al rimbalzo dell'ultima ora di contrattazioni, interrompendo la striscia di 5 pesanti sedute consecutive in calo. Il Dow Jones, che ha toccato una perdita massima intraday del 2,73%, termina in aumento del 2,5%. Il Nasdaq, sprofondato fino a -3,91%, si attesta a +1%, mentre lo Standard & Poor's passa da -3,09% alla chiusura positiva del 2,1%.

Le borse asiatiche L’aumento dei tassi d’interesse annunciato dalla Federal Reserve americana è stato infatti seguito da una lunga serie di rialzi: Tokyo ha chiuso con un +2,04% e Hong Kong, dopo il tonfo di ieri, ha recuperato con uno spettacolare +10,5%. sul balzo di Bhp Biliton Ltd dopo i forti risultati trimestrali. L’ottimismo ha dominato anche sugli altri mercati dell’ Asia, con Shanghai che ha registrato in chiusura un guadagno del 3,14%, Sidney +2,1% e Seul +1,2%. L’unica Borsa della regione a proseguire nell’ andamento negativo è stata quella di Taipei, che in chiusura ha registrato un -2,3%.

La Rice a Davos: economia Usa solida "L’economia Usa è resistente, la sua struttura è solida e i suoi fondamentali sono sani". Così il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, ha iniziato il suo discorso introduttivo al World Economic Forum di Davos.

"Gli Usa - ha aggiunto rivolta alla platea di uomini politici e business leader riuniti nel resort svizzero - continueranno a accogliere gli investimenti stranieri e a liberalizzare il commercio. La nostra economica continuerà a essere il motore della crescita mondiale".

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