Milano - Altra giornata di passione per le borse europee. Dopo i 170 miliardi di euro
bruciati ieri, oggi, secondo l’indice Dow Jones Stoxx 600, i listini del
Vecchio Continente mandano in fumo altri 140 miliardi di euro di
capitalizzazione. Lo stesso indice mostra anche una perdita
media del 2,2% per i principali listini europei.
Piazza Affari Termina la seduta in deciso ribasso, in
linea con l’andamento di tutte le borse del vecchio continente e con quello di Wall
Street. A pesare sui listini i dati sulla disoccupazione negli Usa, che
ad agosto ha raggiunto i massimi da cinque anni, e il forte calo dei
titoli tecnologici dopo il warning lanciato da Nokia. Il Mibtel ha chiuso
in calo del 2,28%, l’S&P/Mib del 2,36% e l’All Stars l’1,38%.
Vecchio Continente Parigi ha ceduto il 2,49%, lLondra il 2,26% e Francoforte il 2,42%. A
mettere di malumore le piazze finanziarie già dalla mattinata sono
stati il taglio alle stime Bce sulla crescita 2008 dell’eurozona, la
stretta di Francoforte sulle condizioni dei prestiti alle banche e l’euro
ai minimi dell’ultimo anno sul dollaro. Nel primo pomeriggio le borse
hanno poi ampliato le perdite, cresciute ancora di più sul finale di
seduta, sulla scia di tre fattori: il tasso di disoccupazione negli stati
uniti balzato al 6,1% in agosto dal 5,7% del mese precedente (contro
attese a +5,8%), l’andamento decisamente negativo di Wall Street e lo
scivolone del comparto tecnologico (-4,96%) in Europa.
Ribassi L’onda lunga dei ribassi è arrivata
anche sulle Borse asiatiche, che pagano i crolli dei mercati
occidentali e il timore che l’aumento della disoccupazione
statunitense sottintenda ancora una lunga crisi economica.
Peggior calo dell'ultimo anno, timore Tsunami finanziario Tokio ha
perso quasi tre punti, Hong Kong e Giakarta hanno fatto peggio,
Shanghai è sulla stessa linea, segnando il peggior calo settimanale
dei listini dell’area nell’ultimo già pessimo anno. "La paura è quella che stia montando uno "tsunami finanziario"", confessano gli operatori della zona, con la previsione che la
correzione al ribasso per il settore delle commodities, molto debole
in questi ultimi giorni, possa travolgere il comparto finanziario e "le
società sensibili all’andamento dell’economia", quindi di fatto tutte.
Ribassi consistenti L’unica speranza per i mercati è che lo scivolone delle Borse
asiatiche è avvenuto alla loro apertura, recependo quindi i ribassi di
quelle occidentali e di Wall Street in particolare, mantenendo poi un
andamento abbastanza costante nelle successive ore di
contrattazione.
Forse quindi non c’è panico, ma i ribassi sono stati comunque
consistenti e generalizzati nei diversi comparti. A Tokio, ad esempio,
Sumco ha perso l’11,26%, Mazda il 6,89%, Fuji il 5,75%.
Sharp e Bridgestone si sono salvati Gli unici titoli di società di peso che si sono salvati sulla Borsa
nipponica sono stati quelli di Sharp e Bridgestone, che hanno
guadagnato poche frazioni: rispettivamente lo 0,08% e 0,05%.
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