Milano - Perdono terreno le Borse europee nel primo giorno di contrattazione della settimana. A pesare sui listini è ancora lo spettro della recessione, che fa presagire alla comunità finanziaria un rallentamento dell’economia globale: l'Asia ha chiuso in rosso.
Wall Street tira il fiato Wall Street gira in positivo in una seduta dominata dalla forte volatilità. Il Dow Jones guadagna lo 0,23%, il Nasdaq sale dello 0,12% mentre lo Standard & Poor’s avanza dello 0,68%. Gli indici, che fin dall’avvio hanno viaggiato in altalena, stanno recuperando terreno sulla scia delle attese di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed, alimentate dai deludenti dati immobiliari. Le vendite di nuove case, crollate ai minimi dal ’96, hanno rafforzato i timori di un rallentamento della crescita Usa spingendo così gli investitori a scommettere su un nuovo intervento della banca centrale statunitense. Gli occhi sono puntati anche sul tradizionale discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente George W. Bush pronuncerà in serata e nel quale cercherà di lanciare segnali rassicuranti.
Europa in calo Chiusura debole per Piazza Affari, che sul finale di seduta ha ridotto le perdite di giornata, in scia al passaggio in positivo di Wall Street, che sconta con maggiori probabilità un ulteriore taglio dei tassi da parte della Fed, in vista dell’attesa riunione mercoledì del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve. Il Mibtel ha ceduto lo 0,15%, l’S&P/Mib ha guadagnato lo 0,11%. Le piazze del Vecchio Continente avevano aperto in deciso calo questa mattina in scia all’ennesimo scivolone degli indici asiatici, su cui hanno continuato a pesare i timori di una recessione economica a livello globale. Le altre chiusure in Europa: Londra -1,56%, Parigi -0,86%, Francoforte 0,11%.
Piazza Affari Sul listino le performance dei principali valori sono contrastanti: si va dal netto rialzo di Fiat, il più trattato con oltre 1 miliardo di controvalore sui 4,5 miliardi complessivi, alle flessioni dei titoli del cemento e dei petroliferi, mentre i principali bancari hanno chiuso in rialzo in un settore appesantito dalle tensioni seguite alle perdite fraudolente di Societè Generale; in calo Alitalia e i titoli del lusso, bene Mondadori in un comparto editoriale debole.
Bce, volano i prestiti alle imprese Le turbolenze sui mercati finanziari e le ripercussioni della crisi dei mutui subprime hanno avuto un impatto limitato o addirittura nullo sulle imprese: a dicembre, infatti, i prestiti alle società non finanziarie sono saliti su base annua del 14,4% (contro il +14% di novembre), segnando il maggior incremento dal lancio dell’euro.
È quanto emerge dagli ultimi dati della Bce, che oggi ha reso noto un rallentamento della massa monetaria, salita dell’11,5% lo scorso mese contro il +12,3% di dicembre. Si tratta di un rallentamento più forte di quanto previsto dagli analisti, che si attendevano un +12,2%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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