Bosch, guidare sul ghiaccio non è impossibile

da Arjeplog

Più di una volta sarà capitato di sentirsi dei piccoli fenomeni al volante della nuova auto, più o meno sportiva. Ancor di più se, guidando su fondo ghiacciato o bagnato, in una situazione di pericolo, si è riusciti a evitare un ostacolo senza perdere mai il controllo della vettura. E tutto senza aver partecipato a corsi di guida sicura. Be’, meglio cancellare i falsi entusiasmi: potrebbe essere solo merito dell’Esp, il sistema elettronico di stabilità, o di altre soluzioni tecnologiche studiate per aumentare il livello di sicurezza nella guida. Tutti dispositivi che aziende come Bosch testano in collaborazione con le case automobilistiche, in luoghi con condizioni climatiche estreme, come il Circolo polare artico.
Ad Arjeplog, in Svezia, la multinazionale tedesca ha il suo centro prove, su un lago ghiacciato. Il «clima» è assolutamente proibitivo, sia dal punto di vista della temperatura (oscilla tra meno 40 e meno 10 gradi centigradi) sia dal punto di vista delle regole: qui è tutto top-secret a giudicare dalle auto camuffate che girano sul circuito e che forse vedremo sul mercato tra un paio di anni. Si nota anche una cinese - forse una Brilliance - su cui si sta testando il sistema Abs sul circuito dello «split»: un tratto di strada per metà asfalto e per metà ghiaccio lucido. Su un fondo del genere, una vettura come il Cr-V, Suv della Honda, con dispositivo Esp 8.1 e dotato di funzione Cmbs (analizza la distanza di sicurezza e la velocità relativa rispetto a chi precede; in caso di rischio tamponamento il Cmbs richiama l’attenzione del pilota e, se questi non interviene, arriva a frenare dapprima piano e poi in modo più deciso) anche in caso di frenata d’emergenza (a una velocità di 60-70 orari) vede lo spazio di arresto ridursi a solo 12 metri (non dimentichiamo che siamo sempre su ghiaccio). In più, per mantenere il controllo, le mani sul volante compiono minimi movimenti di semplice accompagnamento. Senza l’Esp l’auto inizierebbe a perdere aderenza, con la sensazione sgradevole di perdere il controllo della situazione.
Stesso comportamento sulla pista ghiacciata: quando si disattiva l’Esp ci si trova in difficoltà appena si tocca il freno, in condizioni di sovrasterzo o sottosterzo, per cui occorre «armeggiare» con il volante per recuperare la traiettoria. Con l’Esp montato in auto come la nuova Fiat 500, su piste di ghiaccio dello stesso tipo di quella di Arjpelog, si può viaggiare anche a velocità sostenuta mantenendo sempre il controllo della situazione: l’Esp è sempre lì ad aiutare, anche con minime correzioni, riducendo la coppia quando serve. Ma il massimo del divertimento è guidare un’auto «d’epoca» su un fondo come questo: la Mercedes-Benz 450 SEL del 1978, per esempio, equipaggiata con il primo sistema Abs mai prodotto. Completamente rimessa a punto da Bosch, è un «salotto» su quattro ruote da 230 cavalli che, lanciato in un rettilineo su fondo ghiacciato a 100 orari, e affondando sul pedale del freno, mantiene il suo aplomb di «nobile» d’altri tempi. Il volante, maestoso, rimane lì, senza troppi movimenti. Non ha paura nemmeno dei giri in pista, anche se, sul ghiaccio lucido, occorre logicamente più di attenzione. Ma si sa, l’età rende esigenti.

È proprio nelle officine di Arjeplog che gli «applicatori» Bosch hanno sviluppato e integrato i dispositivi di sicurezza Abs/Esp della nuova Fiat 500 Abarth, che sicuramente al Salone di Ginevra non passerà inosservata. Targati Bosch sono anche gli elementi frenanti e il motormanagement (gestione del motore).

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