Bossi Fedrigotti: ha sbagliato lei

«I fatti privati devono rimanere tali, invece ormai in Italia prevale la sindrome del Grande Fratello»

da Milano

«Ormai mi sembra proprio che siamo alla sindrome del Grande fratello, dove tutto è pubblico e dove tutto avviene sotto gli occhi del pubblico. Anche quello che dovrebbe invece rimanere protetto dietro la riservatezza di una porta, del proprio privato».
Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e firma nota del Corriere della Sera, non sembra condividere la decisione di Veronica Berlusconi di rendere pubblico, con una lettera a Repubblica, il suo sfogo nei confronti del marito.
Si limita a non condividerlo per una questione di opportunità, o nemmeno lo giustifica come donna?
«Certo, alla mia affermazione manca una premessa. E la premessa è che sul piano dei sentimenti Veronica ha tutta la mia comprensione dal momento che le battute del Cavaliere, specie in certi ambienti come quelli dello spettacolo, sono sotto gli occhi di tutti e non da oggi. Tuttavia, detto questo...».
Detto questo...?
«Detto questo mi chiedo perché rendere pubblica un tipo di discussione che tutte le coppie sono solite fare sempre e soltanto in privato».
Anche se si tratta, come in questo caso, di persone pubbliche?
«Sì, perché mi sembra che dalla scelta di sbandierare sulla prima pagina di un quotidiano nazionale una situazione delicata come questa, tra marito e moglie, situazione che è indiscutibilmente di profondo disagio per entrambi, a non trarne alcun giovamento siano in particolar modo i figli. E me la spiego ancor meno, la decisione della signora Berlusconi, soprattutto pensando che proprio lei ci aveva sempre dato l’immagine di una moglie defilata e di una donna di grande equilibrio, che ha fatto sempre delle scelte di grande autonomia proprio nell’educazione dei suoi figli più piccoli, facendo frequentare loro la Scuola Steineriana e riducendo loro al minimo il tempo da passare davanti alla televisione».
E invece, quasi per legge del contrappasso, anche la signora Veronica sembrerebbe essere stata colpita da quella che lei definisce sindrome del Grande fratello.
«Questa, ahimè, sembra essere la conseguenza. Sembra che ormai tutti ne siamo stati più o meno influenzati. Tuttavia non vorrei essere fraintesa. Intendo infatti aggiungere che la signora, proprio perché non la giudico una sprovveduta o una povera di spirito, deve aver reagito in quel modo per qualcosa di più profondo e di importante delle battute rivolte dal Cavaliere a delle soubrettine alla serata dei Telegatti. Forse, dietro, c’è qualcosa di più serio e concreto».


Per esempio?
«Forse c’è una mamma che si preoccupa dei suoi figli più piccoli mentre vede invece gli altri già avviati nel mondo del business. Altrimenti non capirei proprio... Non riuscirei a capire come una donna così sensata ed equilibrata sia andata a fare una cosa del genere».

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