Bossi operato lunedì: «Mi mettono la pila al cuore»

«La Cdl è convincente ma con il sistema proporzionale dobbiamo distinguerci»

Adalberto Signore

da Roma

«Dobbiamo finirla con il gioco di rimpallo e passare all’attacco». Sono quasi le undici di sera quando Umberto Bossi fa capolino alla festa della Lega Lombarda che si tiene in questi giorni nell’area di MalpensaFiera. Accompagnato come al solito dal figlio Renzo e accolto dagli applausi dei militanti, il Senatùr si infila subito in uno dei due ristoranti della Fiera per una cena fugace insieme a Roberto Calderoli, Francesco Speroni e Rosy Mauro. E poi si concede per una mezz’ora buona a pochi fedelissimi. E confida: «Sono un po’ preoccupato per l’intervento di lunedì prossimo, ma sono sicuro che andrà tutto bene».
Si scambiano battute, ma si parla pure di politica. E il leader della Lega ribadisce che «bisogna iniziare ad attaccare perché noi abbiamo argomenti convincenti». Insomma, ora che c’è il proporzionale il Carroccio deve battere sui suoi temi e «distinguersi dagli altri». E le battaglie care alla Lega, Bossi ne aveva già parlato con i suoi la settimana scorsa, sono soprattutto tre: il «no alle unioni omossessuali», il «no all’immigrazione selvaggia, perché c’è anche chi gli vorrebbe dare il voto» e la lotta «ai prodotti che arrivano dai mercati asiatici, soprattutto dalla Cina». In quell’occasione, poi, il Senatùr aveva pure ribadito che «la scelta dei nostri candidati alle politiche dovrà essere fatta tenendo in considerazione soprattutto i giovani». Esclusi solo i presidenti di Provincia (che dovrebbero dimettersi) perché «un movimento come il nostro non può certo lasciare sguarnito il territorio». E ancora, tornando sulla campagna elettorale: «Dobbiamo smetterla di dire quanto siamo belli e quante cose abbiamo fatto e insistere sul fatto che se vince la sinistra qui si torna indietro di venti anni». Concetto ribadito anche domenica sera alla festa della Lega Lombarda. «In televisione Berlusconi dovrebbe attaccare di più - è il suo ragionamento - e andare a dire che non se ne deve andare, perché c’è da fare una battaglia per salvare la società». Perché, è la convinzione di Bossi, con l’Unione al governo «passeranno sia i matrimoni omosessuali che il voto agli immigrati che sono la fine della nostra società». Insomma, il premier dovrebbe «attaccare a due mani».
Parlando con il presidente della Provincia di Como Leonardo Carioni, Bossi ha poi chiesto delucidazione sui recenti aumenti delle tariffe autostradali. Un problema che riguarda sia la Lombardia che il Piemonte, visto che pure il pedaggio dell’A4 Milano-Torino è stato oggetto di rincari con conseguenti proteste degli automobilisti già stremati dai tanti restringimenti dovuti ai cantieri. «Su questa cosa qui - dice il Senatùr rivolto a Carioni - dobbiamo farci sentire. Facciamo volantinaggio e, se serve, occupiamo pure l’autostrada».
Chiacchierando con alcuni fedelissimi, poi, Bossi si è detto «un po’ preoccupato» per l’intervento che lo aspetta «lunedì prossimo» (ma potrebbe anche slittare di qualche giorno).

Al Senatùr - convinto comunque che «andrà tutto bene» - dovrà infatti essere applicato un pacemaker per regolarizzare il battito cardiaco («mi mettono la pila», scherza lui). Un intervento che Bossi deve fare da tempo e che non durerà più di un’ora. Il tutto, dunque, potrebbe avvenire in day hospital, anche se i medici sembrano propendere per un ricovero di uno o due giorni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica