Lassessore al Bilancio della Provincia di Roma Antonio Rosati ha voluto replicare alle accuse mosse dallopposizione delle quali si parlava nellarticolo pubblicato a pag. 39 di giovedì 21 luglio, dal titolo «Consulenze, Gasbarra batte Moffa per ko». «Il consigliere Francesco Petrocchi, come spesso gli capita - ha detto Rosati - vuole drammatizzare e alzare polveroni, ma dovrebbe studiare di più e meglio così eviterebbe gaffe a se stesso e al suo partito. Spero vivamente che lerrore in cui è caduto, sia frutto dello strabismo amministrativo dei suoi collaboratori e non frutto diretto della sua analisi. Su un punto ha ragione Petrocchi: Gasbarra batte Moffa e di tanto, dal momento che siamo riusciti a dimezzare le spese per gli incarichi esterni, in linea con quanto previsto dalla legge Finanziaria».
«Nel 2004, infatti - ha continuato Rosati - la Giunta Gasbarra ha conferito incarichi di collaborazione e di consulenza ad alto e specifico contenuto di professionalità così come stabilito dal Regolamento, per un totale di 926.820 euro, ben 600mila euro in meno della precedente amministrazione di centrodestra guidata da Silvano Moffa, tanto cara a Petrocchi. Nel 2005, la legge Finanziaria approvata dal governo Berlusconi ha distinto in maniera netta gli incarichi di studio o di consulenza da quelli di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co). A sua volta la Corte dei Conti, il 15 febbraio scorso, ha adottato le linee di indirizzo e i nuovi criteri che la Provincia di Roma ha immediatamente applicato». «Per questo - ha spiegato lassessore - gli incarichi conferiti dalla Giunta provinciale nel 2005 sono in linea con gli indirizzi della Corte stessa e prevedono un impegno finanziario di 110.250 euro per le consulenze e di 622mila euro per i cosiddetti co.co.co. e un totale quindi di 732mila euro, ancor meno del 2004 e soprattutto distante enormemente da quei milioni di euro del film ad effetti speciali costruito dal consigliere Petrocchi.
Dal canto suo, Petrocchi ha detto: «Qui non sono certo io a dare i numeri. Non voglio neanche ribattere alle considerazioni politiche di Rosati, ma mi limito a spiegare che le cifre delle quali ho parlato mi sono state fornite dai dirigenti dellamministrazione provinciale e, per la precisione dal ragioniere generale dottor Maurizio Salvi e dalla dottoressa Aurelia Macarone Palmieri, ai quali le avevo chieste in via ufficiale nellambito dei miei doveri di controllo. I due dirigenti mi hanno fornito, per iscritto e su carta intestata, la documentazione richiesta che, a scanso di equivoci, può essere consultata da chiunque. Lassessore Rosati, quindi, si procuri la lettera datata 6 luglio 2005, protocollo 82991 e quella datata 12 luglio 2005, n. 86000 e confronti le cifre contenuti nei documenti ufficiali con i numeri dei quali parla ora.
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