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Botti, «pirotecnico» aumento del Pm10

I fuochi di Capodanno hanno fatto salire i valori delle polveri

I botti della notte di San Silvestro hanno stupito tutti - milanesi e non - per gli stupefacenti effetti pirotecnici, e hanno reso magica una notte di festa. Ma lo spettacolo ha portato anche inaspettati effetti collaterali: secondo le rilevazioni di Arpa - l’agenzia regionale per l’ambiente - i fuochi d’artificio hanno fatto raddoppiare i livelli di Pm10 nell’aria.
La centralina di viale Juvara ha infatti registrato, il primo gennaio, una concentrazione di 131 microgrammi per metro cubo, contro i 74 del 31 dicembre e i 94 del 30. Le condizioni meteorologiche nei tre giorni sono state molto simili, così come l’intensità del traffico. Da qui l’ipotesi - sostenuta anche negli anni scorsi dall’Arpa - che siano proprio i botti ad inquinare.
Una eventualità preannunciata, prima di Capodanno, anche dal Codacons: «Avevamo chiesto ai sindaci delle città più intossicate di lanciare un segnale di novità - spiega Marco Donzelli, presidente dell’associazione per la tutela dei consumatori - proibendo l’usanza discutibile dei botti. Naturalmente il nostro appello è rimasto inascoltato».


A ridimensionare l’allarme-inquinamento da fuochi d’artificio giungono però i dati dei giorni successivi al primo gennaio: secondo le rilevazioni degli anni scorsi, infatti, i picchi di Pm10 tendono a durare uno, al massimo due giorni. La situazione torna poi alla normalità. Non resta che aspettare i dati riguardanti il 2 gennaio, che non potranno che essere migliori viste le folate di vento che da ieri mattina hanno spazzato la città.

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