Bousquet (Unrae): «Iniziative per le famiglie a costo zero per lo Stato»

Bousquet (Unrae): «Iniziative per le famiglie a costo zero per lo Stato»

In Italia le immatricolazioni di automobili sono in caduta libera (-10,4% quest’anno) e lo stesso accadrà nel 2012 (-4%) quando le unità vendute scenderanno sotto la soglia psicologica di 1,7 milioni (l’Unrae azzarda già ora 1,68 milioni). Per i costruttori, a questo punto, non si tratta più di attendere che lo Stato s’inventi qualcosa per rilanciare il mercato (in verità, gli ultimi provvedimenti, in particolare quelli sui carburanti, vanno nella direzione opposta). Ecco allora emergere nuove iniziative commerciali che, nei propositi delle case automobilistiche, dovrebbero dare un impulso agli acquisti nell’annus horribilis alle porte.
Insomma, le proposte che dovrebbe concretizzare il governo per convincere famiglie, giovani e precari a cambiare la vecchia vettura, giungono invece dalle aziende del settore. E se Fiat Automobiles ha deciso di rendere la nuova Panda (10.200 euro a listino) più accessibile, attraverso la formula «100 euro per 100 mesi» che include anche la polizza che tutela l’acquirente in caso di perdita del posto di lavoro (il pagamento delle rate è così garantito), l’Unrae (l’associazione che rappresenta i produttori esteri) ha predisposto un vero piano «anti-crisi». A illustrarlo è il presidente Jacques Bousquet: «È necessario - afferma - intervenire in modo concreto con misure in favore dei giovani e delle famiglie». Tra l’altro, proprio i giovani tra i 18 e i 29 anni, meno propensi ad acquistare automobili a causa della precarietà del lavoro, con la conseguente difficoltà a ottenere un prestito dalle banche, hanno contribuito ad abbassare le vendite di veicoli nel 2011. Da qui l’invito dell’Unrae a «costituire un fondo per prestiti a tasso agevolato, abolendo al tempo stesso i costi per le pratiche di finanziamento».
«Quanto al sostegno alle famiglie che devono cambiare la macchina - aggiunge Bousquet - sostituendola con un mezzo più sicuro e meno inquinante, crediamo sia utile pensare a un programma triennale parametrato alle emissioni di anidride carbonica. Secondo i nostri calcoli, le misure a vantaggio delle famiglie si tradurrebbero in una crescita dell’immatricolato tale da garantire il sostegno all’iniziativa a costo zero per lo Stato». E sempre Bousquet, a nome dei costruttori esteri, chiede al governo che «una quota del 4,8 miliardi derivanti dall’aumento delle accise sui carburanti torni al settore dell’automotive per consentirgli di contribuire alla crescita economica del Paese».
A questo punto c’è da aspettarsi che anche l’Anfia, ovvero l’associazione che rappresenta la filiera italiana dell’automotive (Fiat ne uscirà però dall’1 gennaio 2012 in concomitanza dell’addio a Confindustria) e l’Ancma, che raggruppa i costruttori di motoveicoli, facciano proprie le iniziative proposte dall’Unrae. Non è passata inosservata la presenza a Milano, in occasione dell’intervento di Bousquet, anche dei direttori generali di Anfia (Guido Rossignolo) e Ancma (Pier Francesco Caliari).

Del resto lo Stato non può ignorare il peso sui propri conti del settore automobilistico. Meno auto si vendono, meno soldi incassa l’Erario: in due anni si sono volatilizzati 12 miliardi, corrispondenti a 610mila vetture rimaste nelle concessionarie.

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