Cè fame di autostrade in Lombardia, si sa: ci si muove con troppa fatica per colpa di chi si mette di traverso - ambientalisti e sinistra radicale, in testa - sulle grandi opere infrastrutturali. Non stupisce, quindi, liniziativa dei supporter di Brebemi - la direttissima Brescia-Milano - che promettono laffissione di migliaia di manifesti 70x100 da affiggere su tutti (o quasi) i cartelloni lungo le principali arterie lombarde.
Manifesti che accompagneranno il tragitto casa-lavoro degli automobilisti costretti in coda e, cè da scommettere, saranno pochi quelli che non commenteranno positivamente la provocatoria decisione. Che ci sarà scritto su quei manifesti? «Se la Brebemi ritarda, ringraziate questi signori». Chi? Ma i senatori di Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Sinistra Ds che si oppongono al tracciato autostradale. Scritta a caratteri cubitali, con tanto di foto in stile wanted dei sostenitori anti-asfalto, quelli che bloccano ogni tentativo di colmare quel divario infrastrutturale che separa la Lombardia dal resto dEuropa ma anche dalle altre realtà italiane.
Nel mirino Paolo Brutti, presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Anna Donati, Anna Maria Palermo, Natale Ripamonti, Giovanni Confalonieri, Francesco Ferrante, Agostina Pellegatta, Giampaolo Silvestri, Accursio Montalbano, Olimpia Vano e Giovanni Battaglia. Undici senatori che hanno presentato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio Romano Prodi e ai ministri dellEconomia Tommaso Padoa Schioppa e alle Infrastrutture Antonio Di Pietro per chiedere al Cipe di bloccare la nuova convenzione di Brebemi. Come dire: una forma di protesta contro lala dura contraria al progetto, che insiste nel chiedere di rifare una nuova gara non comprendendo che il sistema viario lombardo è al collasso.
«Brebemi è unopera assolutamente indispensabile: chi compie un passo indietro se ne assume tutte le responsabilità» chiosa Pier Luciano Pizzetti, ex segretario regionale Ds. E se per Pizzetti «appendere quei manifesti non è dunque un problema», Carlo Monguzzi (Verdi) grida allo «stalinismo» perché «è inaccettabile mettere alla gogna chi esprime validi e legittimi argomenti contro la Brebemi».
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