A Brera si mostra l’avversario del Caravaggio

Da oggi la Pinacoteca di Brera ospita due esposizioni interessanti per il consueto ciclo «Brera mai vista» in cui vengono esposti dipinti poco noti conservati nei depositi. La prima mostra presenta le opere di un anonimo artista ferrarese del Cinquecento, conosciuto soltanto con lo pseudonimo «Maestro dei dodici Apostoli». La sua opera è stata rivalutata nel 1950 grazie ad un articolo di Claudio Savonuzzi apparso in «La critica d’arte». Nonostante sia stato sottovalutato rispetto agli artisti dell’epoca fu un pittore di talento capace di rinnovarsi. In mostra sono esposte oltre alla «Visitazione» di Brera, proveniente dalla chiesa ferrarese della Madonnina, altre tre opere della Pinacoteca nazionale di Ferrara: due dei «Dodici apostoli» e la «Pentecoste». Queste opere insieme alla «Resurrezione» e all’«Ascensione» (a Berino) formavano un paliotto datato 1539. La mostra rimarrà in allestimento fino al 12 febbrario.
Nella seconda esposizione, «Un quesito caravaggesco: la Fiasca con fiori», viene presentata al pubblico una piccola natura morta, prestata alla Pinacoteca braidense dai Musei civici di Forlì.

Nonostante i vari tentativi da parte della critica di dare un nome all’autore - attribuendolo ora a Paolo Antonio Barbieri, fratello del Guercino, ora a Guido Cagnacci, ora a Tommaso Salini, avversario del Caravaggio nel processo del 1603 - l’identità dell’artista rimane sconosciuta. Fino al 5 marzo.

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