Il Brescia in crisi vuole aggrapparsi al codino di Baggio

Ora i ripensamenti sono tanti e la partita di oggi al Rigamonti, alle 15.30 contro la Triestina, è di quelle che sono assolutamente da vincere, ma che rappresentano anche un ostacolo con tante insidie. Intanto per la forza dei giuliani guidati da quel Mario Somma che nell’estate 2006, come allenatore del Brescia, si era presentato allineandosi a Gino Corioni nei proclami di un immediato ritorno in serie A. Una grande partenza, poi il calo e dopo 24 giornate e appena 30 punti, il pareggio interno col Verona gli costò la panchina, affidata a Serse Cosmi.
Somma ha quindi il dente avvelenato, mentre Iachini deve puntellare la sua posizione e medita di lasciare fuori il bomber Caracciolo, con finora prestazioni troppo altalenanti e il deludente Flachi per dare più spazio a Possanzini e Kozak.
Ma anche il presidente Corioni medita e guarda all’immediato futuro, pronto a una clamorosa mossa a sorpresa per dare la scossa all’ambiente. Proprio nei giorni scorsi è partita l’ormai abituale chiamata di saluto da parte di Corioni a Roberto Baggio, visto il rapporto creatosi tra i due, ma questa volta con una richiesta ben precisa. Il massimo dirigente ha detto al Divin Codino, che non può fare l’allenatore perché non ha il patentino, se ha intenzione e voglia di fare il consulente del Brescia e andare anche in campo come dirigente delle società. Una richiesta che avrebbe il potere di calmare i tifosi, furenti per il brutto inizio di campionato, che però sono rimasti estasiati dai quattro anni trascorsi da Baggio a Brescia dal 2000 al 2004 e che, con lui a bordo campo, tornerebbero a dare quel sostegno di cui il Brescia ha bisogno. E anche Iachini potrebbe trarre vantaggio dalla situazione per trovare il giusto feeling con squadra e società.

Baggio, che aveva già detto no a Massimo Moratti per un incarico nell’Inter, ha ringraziato, ha detto che ci penserà, ma a Corioni ha fatto anche capire che il calcio per lui è ormai un lontano seppur piacevole ricordo.
GPS

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