Brescia Morto annegato in una roggia il bimbo sparito in cortile

È annegato in un canale agricolo Kevin Gabinu, il bimbo ghanese di due anni sparito intorno alle 13 di domenica a Roccafranca (Brescia).
Stava giocando nel cortile del casolare Lame, dove i suoi genitori e il fratello maggiore lavorano, quando improvvisamente di lui si era persa ogni traccia.
Prima lo hanno cercato da soli intorno alla casa, poi alle 17 la chiamata ai carabinieri per chiedere aiuto. Le ricerche si sono protratte fino a tarda notte, fino a che il corpo senza vita del piccolo è stato ritrovato, all’una, in una roggia a Orzinuovi (Brescia), a circa sei chilometri di distanza. Era caduto nel canale, e l’acqua nell’invaso della Bocca Campagnola alimentata dalla Roggia Vescovata, alta mezzo metro, lo ha trascinato lontano. Ora la salma si trova al cimitero di Rudiano (Brescia) in attesa dell’autopsia da parte del medico legale.
Distrutti dal dolore i genitori, incapaci di darsi pace. «Kevin è qui come lo era ieri - dice il papà, Andrew Gabinu, 58 anni -, immigrato regolare, da anni in Italia- . Io ero in giardino e Kevin era sceso con me. Di solito non scendeva mai in cortile, giocava soltanto sul nostro terrazzo. Ieri (domenica, ndr) invece mi aveva seguito giù. Mia moglie stava cucinando, ci ha chiamato per dirci che la sua pappa era pronta. Mi sono girato per chiamare Kevin, ma non c’era più. È bastato un attimo per perderlo di vista. Abbiamo provato a cercarlo intorno al nostro casolare - prosegue il padre - ma, non trovandolo, abbiamo chiamato il 115».
Da ieri mattina nella cascina Lame di Roccafranca decine di parenti e amici connazionali della famiglia si sono stretti intorno ai genitori e ai fratelli di Kevin, una bambina di 10 anni e un bimbo di 5 mesi (che hanno un altro fratello di 29 anni al momento in Ghana). Lo zio, conferma il racconto del padre della vittima: «Abbiamo chiamato Kevin per il pranzo, ma ci siamo accorti che non ci rispondeva. Lo abbiamo cercato inutilmente, e poi...».


«Era un bambino vivace, giovava sempre - spiega in lacrime un’amica della famiglia Gabinu arrivata a Roccafranca da Brescia per stare vicino ai genitori -. Stavolta è bastata una distrazione, un attimo per questa tragedia».

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