Il Brescia a Salerno, e stavolta non può sbagliare

Riparte la serie B dopo la sosta natalizia, con le tre lombarde impegnate in trasferte impegnative.
Sulla carta il compito più agevole dovrebbe averlo il Brescia che domani nel posticipo delle 20,45 (tutte le altre giocheranno alle 18) affronta allo stadio Arechi la Salernitana buon’ultima in classifica.
C’è comunque poco da stare tranquilli perché, anche se nell’ultima gara del 2009 i bresciani hanno sorprendentemente battuto il lanciatissimo Modena con una prodezza acrobatica di Flachi, il loro rendimento è comunque insufficiente come sta a dimostrarlo la classifica che li vede in dodicesima posizione, a quattro lunghezze dalla zona playoff.
Se si pensa che il Brescia, parole del presidente Corioni, era partito con la non celata ambizione di ritornare subito in A (quindi classificandosi tra le prime due dei cadetti), ad oggi le risultanze non possono essere che negative, malgrado il cambio di allenatore, da Cavasin a Iachini e la new entry di Gigi Maifredi, ufficialmente consulente tecnico delle rondinelle bresciane ma, all’atto pratico, gran guru delle scelte tecniche di Iachini e della auspicata (per i tifosi) campagna di rafforzamento.
Però la mancanza di liquidità non favorisce gli affari; Corioni ha già precisato che gli acquisti si faranno solo per scambi o prestiti e quindi in casa Brescia il futuro non può essere considerato roseo. Certo, potrebbe arrivare dal Napoli il centrocampista Amodio; pronto ad andarsene invece il ghanese Barusso, in rotta con Iachini, con destinazione Torino che dovrà trattare con uno tra Rimini e Roma che detengono il cartellino a metà.
Ma ora c’è la Salernitana nel mirino e Iachini è già alle prese con problemi di formazione. Assenti gli infortunati Martinez, Taddei, Varga e lo squalificato Bega (richiesto dall’Albinoleffe), è più che probabile un ritorno al 4-4-2. In difesa sulla sinistra ci sarà Berardi se Dallamano verrà preferito a Lopez sulla linea dei centrocampisti, tra i quali dovrebbe nuovamente trovare un posto da titolare l’ungherese Vass.
Davanti, e qui sta il rebus, due da scegliere tra il quasi intoccabile Caracciolo (sfumata con rammarico la possibilità di andare all’Inter), capitan Possanzini e il redivivo Flachi.


Il fatto è che il Brescia è Caracciolo-dipendente: in 19 giornate l’airone ha messo a segno 10 gol, vale a dire il 48% delle reti segnate dalle rondinelle, un timbro ogni 142 minuti. Ma alle sue spalle c’è il vuoto con Bega, Rispoli e Flachi a quota due reti e Possanzini con una soltanto. Davvero troppo poco per sperare di raggiungere la serie A.

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