Lo slogan elettorale di Dario Allevi è un invito: «cominciamo insieme». Il candidato Pdl e Lega sa che la Provincia di Monza e Brianza è tutta da «inventare» ma pure da «difendere nelle sue ricchezze» e, quindi, nella sua scelta di campo, «atto damore verso la Brianza», chiede uno scatto in avanti a chi «partendo da un presente operoso» ha lobiettivo di «un futuro migliore per tutti».
E per far capire il perché di una scelta, Allevi declina la sua giornata: «Ore 8 mercati, ore 10 commercianti, ore 12 scuole, ore 13...» elenchino che si chiude alle 24 e rotte in discoteca, «campagna pancia a terra, in mezzo alla gente con quella passione e quellimpegno che serve per vincere la sfida della Provincia che nasce l8 giugno». Segue spiegazione della «nostra Provincia stanca di essere la periferia non considerata di Milano» e che sarà «Provincia modello per la pubblica amministrazione, coniugando la missione sociale con lefficienza tipica delliniziativa privata». Ricetta tipica della Brianza, dove ogni nove abitanti cè unimpresa e dove i depositi bancari sono pari al 65 per cento della Lombardia: già, Monza e Brianza locomotiva dItalia che, chiosa Dario Allevi, è a un «bivio»: «Sta per coronare il suo sogno di autonomia cullato da tempo ma per farlo occorre lo slancio giusto, lottimismo e le caratteristiche della Brianza».
Ma cè ancora un ingrediente determinante: «Non avere compagni di viaggio che sanno dire sempre no, gli estremisti cari al mio competitor, Gigi Ponti. Sinistra critica, Verdi e Di Pietro che impediscono di governare». Anche per questo, senza forse, la coalizione di Ponti «sul sito non ha ancora messo il programma» osserva Allevi, candidato Pdl-Lega alla Provincia di Monza e Brianza: «Impossibile per loro dare soluzioni ai problemi del traffico e della mobilità piuttosto che a quelli della Brianza che crede nel lavoro o della Brianza che vuole vivere in sicurezza». Temi dove, commenta Allevi, bisogna recuperare il tempo perduto: «Sul fronte del traffico occorre potenziare i collegamenti e dare un risposta concreta ai pendolari costretti a trattamenti da terzo mondo e lo dico essendo stato pendolare per ventanni e passa».
Insomma, il Pdl ascolta il territorio e fa propri «i suggerimenti degli industriali, dei commercianti, degli artigiani e di quel mondo della solidarietà e del volontariato che sono motivo dorgoglio per Monza e Brianza». Il tutto con la garanzia di «una Provincia snella ed efficiente, poco costosa anche se non sappiamo quello che troveremo dal lascito dellassessore provinciale Ponti».
«La Brianza non darà fiducia agli estremisti del no»
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