«Gli italiani, secondo le stime della Coldiretti, per i brindisi delle feste di fine anno stapperanno circa 80 milioni di bottiglie di spumante. Perché questo rito venga consumato con un prodotto valido, certificato e qualificato è giusto utilizzare un vino italiano, meglio ancora se lombardo. Visto che proprio la Lombardia detiene i primati della qualità nelle bollicine d'eccellenza, quelle realizzate con il metodo classico». Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all'Agricoltura, nell'invitare tutti a brindare con un prodotto made in Italy, sottolinea come la Lombardia, con una produzione di 12 milioni di bottiglie, sia la regione italiana leader nel settore delle «bollicine eccellenti», realizzate con il metodo classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia e non, come per la stragrande maggioranza degli spumanti, in autoclave. «La Lombardia - continua Viviana Beccalossi - offre bollicine di ottima qualità che, non sono io a dirlo ma i massimi esperti internazionali, non hanno più nulla hanno da invidiare a nessuno, champagne compreso. Le bollicine prodotte con il metodo classico, tecnica che trova la propria massima espressione in Franciacorta, possono dunque essere definite senza timore di smentita uniche e inimitabili».
«Un primato, quello lombardo - sottolinea Vittorio Ruffinazzi, presidente dell'Ascovilo, l'Associazione dei Consorzi dei Vini di Lombardia - divenuto tale dopo che l'Oltrepò nel 2004 ha varato un programma di produzione di pinot nero metodo classico da 4 milioni di bottiglie».
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