Bruciano il rosso: albanesi denunciati

Tre clandestini albanesi, di 23, 33 e 34 anni, sono stati denunciati dalla polizia locale dopo un controllo stradale. All’alt dei vigili, all’incrocio tra viale Abruzzi e viale Gran Sasso, a Milano, intorno alla mezzanotte, la Bmw con a bordo i tre extracomunitari e con targa straniera, è partita a razzo passando ad alta velocità un semaforo rosso. Dopo un breve inseguimento il veicolo è stato bloccato e posto sotto sequestro amministrativo. Il conducente, in apparente stato psicofisico alterato, è stato denunciato per essersi rifiutato di sottoporsi al test antidroga. Ha sei precedenti penali tra cui porto abusivo d’armi, rissa, spaccio, resistenza e violenza. Al trentaquattrenne, che ha precedenti per spaccio, è stata sequestrata un’arma da taglio. A piede libero i vigili hanno denunciato anche un egiziano trovato in viale Molino delle Armi senza documenti. «Solo ieri - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - nella stessa zona della città, un clandestino alla guida sempre di una Bmw, e nel medesimo apparente stato psicofisico alterato, passando col rosso, aveva provocato una tragedia, con un morto e 4 feriti, di cui due gravi». In quel caso, l’uomo al volante dell’auto che ha provocato l’incidente era con ogni probabilità ubriaco. «Siamo alla replica - insiste il vicesindaco - , anche qui un irregolare con gravi reati penali alle spalle e molto probabilmente drogato, visto che ha rifiutato di sottoporsi al test, ha rischiato di provocare l’ennesimo incidente, che data la velocità dell’auto, avrebbe avuto conseguenze drammatiche». «Mi chiedo, e chiedo ai giudici - sottolinea ancora De Corato - come sia possibile che clandestini di questo calibro, che scorrazzano con coltelli in tasca e con alle spalle gravi reati, spaccio, violenza, rissa, possano girare come mine vaganti. Dall’otto agosto sono 221 gli irregolari fermati dalla polizia locale. Eppure non si schiodano le 38mila presenze in città».

«È evidente - conclude il vicesindaco - che finché non c’è certezza della pena (e gli irregolari secondo il decreto Maroni dovrebbero avere pene aumentate di un terzo) e finché non si faranno rimpatri più sostenuti rimane lo status quo. Quali altre tragedie Milano deve allora aspettarsi, nel frattempo, nuovi stupri, nuovi drammi causati da pirati della strada?».

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