«È armato di coltello, colpisce gente con la pelle scura. Alle fermate, sui mezzi pubblici. Poi, mena fendenti finché la vittima stramazza». Segni particolari: non esiste. O meglio, esiste solo nella fantasia dell«Unità». In mancanza del tradizionale delitto dellestate, il quotidiano di Concita De Gregorio si è inventato addirittura un serial killer, con le caratteristiche ideali per emozionare il pubblico di sinistra. «Come un noir», si intitolava larticolo dell«Unità» di ieri. E in effetti è proprio così, nel senso che lo scoop è veritiero come un romanzo giallo. Ricapitolando, il serial killer è razzista, cattivissimo, si muove nella Milano simbolo di ogni degrado, e gira per i mezzi pubblici a caccia di immigrati per farli fuori. Ma a quanto ammonta il bilancio del feroce assassino? Zero. Indagini della polizia? Zero. Per fortuna dell«Unità» ci sono ben due testimoni. Il primo è il fantomatico «S», venditore di collanine, che racconta di essere stato aggredito sulla linea 14 del tram il 20 luglio 2008.
Il secondo è Mohamed, «musicista e attore senegalese», vittima di unaggressione esattamente un anno dopo, il 31 maggio 2009, alla fermata del tram 90. Un brutto caso di violenza comune, come purtroppo ne accadono spesso nelle grandi città. Ma per parlare di un serial killer razzista ci vuole davvero tanta immaginazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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