Bari - Mafia-politica-affari: la "triade" colpisce la Puglia di Nichi Vendola e la giunta di centrosinistra che la governa. "Stiamo vivendo un momento di barbarie, non so da parte di chi, ma vi prego non fatemi aggiungere altro. Oggi, lo ripeto, non insistete perchè non voglio parlare". Così ha risposto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ai giornalisti che gli chiedevano di intervenire ancora, dopo le dichiarazioni fatte ieri, sulla vicenda delle inchieste avviate dalla magistratura di Bari. Ma sul governatore pugliese è bufera. Il Pdl chiede le dimissioni, mentre l'Italia dei Valori attacca: "I corrotti non hanno colore politico".
Vendola si chiude nel silenzio Vendola, dopo che stamane c’erano state perquisizioni nelle sedi dei principali partiti di centrosinistra pugliesi per trovare riscontri alle indagini disposte dalla Dda di Bari, esclude che negli eventuali illeciti siano coinvolti rappresentanti del Prc e di Sinistra e Libertà. Si tratta di un’ipotesi accusatoria "molto forte e anche un pò azzardata", dice. Dei reati rispondono i singoli e non i partiti nel loro complesso, dice in sostanza il Governatore della Puglia. Per "immaginare che gli schieramenti politici in quanto tali da un lato e dall’altro possano essere delle organizzazioni criminali ci vogliono robuste e numero pezze d’appoggio". Vendola tuttavia è rassicurato dal fatto che il sequestro di tanta documentazione nelle sedi dei partiti potrà chiarire se ci siano "pezze d’appoggio" alle accuse "molto forti". "Una volta che si accende la luce, poi, bisogna vedere tutta la verità", dice. Anche eventuali proscioglimenti. "Bisogna guardare con molta cautela alle indagini e lasciare che la magistratura faccia fino in fondo il proprio dovere".
L'attacco di Di Pietro Il primo a reagire alle notizie da Bari è il leader Idv, Antonio Di Pietro. Dicemmo di no a Vendola due anni fa, ricorda, "e facemmo bene" ( ma Vendola smentisce quella offerta). Non basta, dice il leader dell’Idv, "mettere un’icona (Vendola) e capo della giunta per risolvere i problemi", si debbono escludere i corrotti che non "hanno colore politico". Lo scontro, dunque, è anche nel centrosinistra. Il segretario del Prc Paolo Ferrero, ad esempio, fa un distinguo politico ricordando che il suo partito è stato escluso dall’ultima giunta perchè Vendola ha preferito l’Udc. No comment, invece, da Pier Luigi Bersani che era oggi in Calabria, mentre da Roma il Pd tace.
Il Pdl chiede le dimissioni "Se non si può non essere sempre garantisti verso chiunque, a partire dal proprio avversario, non si può per questo ignorare un evento di gravità assolutamente inaudita quale le contestuali perquisizioni delle sedi dei principali partiti di maggioranza, compresi quelli passato e presente del presidente della Regione, sospettati di essersi finanziati con i proventi del malaffare sanitario", afferma in una nota il capogruppo Pdl alla Regione Puglia, Roberto Ruocco per il quale "certo è che, se uno 'schizzo di fango' era bastato a destituire un vice-presidente, cinque perquisizioni dovrebbero essere sufficienti a indurre un presidente 'duro e puro' o a destituirsi da solo, o quantomeno a destituire la maggioranza che lo esprime, compresi i suoi partiti presente e passato". "Tale nuovo filone di indagine, aggiungendosi ad un’ipotesi di associazione a delinquere costituitasi all’interno del sistema sanitario pugliese al fine di truccare appalti e gonfiare forniture ed all’accertato baratro dei nostri conti sanitari quantificato dalla Corte dei Conti in un miliardo di euro, delineerebbe - sottolinea Ruocco - un quadro inquietante di saccheggio sistematico dal quale certamente il suddetto presidente non può tirarsi fuori". "Gli eventi di queste ore - continua - sono una raggelante replica alla tracotanza con cui Vendola ha affrontato il dibattito sulla nostra mozione di sfiducia, che si manifesta in tutta la sua tempestività e doverosità a tutela di un’istituzione che sta sprofondando nella vergogna".
D'Alema: "Pd tranquillo" "Non commento mai gli atti della magistratura ma siamo anche tranquilli, il Pd non ha né connessioni con la criminalità né ha costituito i suoi bilanci con le tangenti".
Lo ha detto Massimo D’Alema a Bari per partecipare all’assemblea regionale della mozione Bersani a proposito delle inchieste baresi che vedono coinvolti esponenti del partito. "Ho piena fiducia nei magistrati - ha aggiunto - che cercheranno in tempi rapidi di fare luce".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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