Un ragazzo conteso, al quale nessuna voleva rinunciare. La sfida tra tre quindicenni è iniziata sul sito di Facebook, dove le giovani si sono insultate. Poi martedì mattina, prima di entrare a scuola, le tre studentesse dellIstituto Alberghiero di Anzio si sono affrontate in strada. In due hanno aggredito a calci e pugni la rivale che, dopo la rissa, è stata soccorsa dagli agenti di Anzio e portata in ospedale, dove i medici lhanno giudicata guaribile in sette giorni. I poliziotti hanno poi identificato le due compagne, segnalando il caso al dirigente scolastico, mentre i genitori della ferita si sono riservati di sporgere querela di parte.
Quello di due giorni fa è solo lultimo episodio di violenza tra ragazzi. LEurispes, purtroppo, ha incoronato la nostra città capitale del bullismo. Nel rapporto annuale redatto con Telefono Azzurro, listituto evidenzia come un minore su tre abbia dichiarato di aver subito traumi fisici ed emozionali. Un dato superiore di dieci punti percentuali rispetto alla media nazionale: 28,2 per cento di denunce ogni diecimila minori a Roma, mentre la media nazionale è del 19,6 per cento.
Secondo la psicologa Paola Vinciguerra, presidente dellEurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, che ha condotto unindagine su 600 persone, dietro ai bulli ci sono famiglie inesistenti, videogiochi violenti, mancanza di regole. «Le cause degli atteggiamenti aggressivi - spiega - sono da ricercare nella sfera familiare, poi in quella scolastica e istituzionale. La famiglia non è più un riferimento indistruttibile, visto laumento dei divorzi e i precari equilibri relazionali che vanno a determinarsi dopo la separazione. Inoltre si passa poco tempo a parlare con i figli, a trasmettere codici morali, capire i loro disagi e rassicurarli».
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