Bus fermi, metrò chiuse: per i romani venerdì nero

L’alta adesione allo sciopero (quasi il 100 per cento dei lavoratori secondo i sindacati, l’81 per cento per Atac e Trambus, l’82 per cento degli autisti e l’83 per cento delle corse secondo la Cotral) ha bloccato per quasi tutta la giornata il trasporto pubblico nella Capitale. Sono state rispettate comunque le fasce di garanzia. Fino alle 8 e 30 la mattina e dalle 17 alle 20 nel pomeriggio. Si sono fermate anche le due linee metropolitane e le ferrovie ex concesse, Roma-Pantano, Roma-Lido e Roma-Viterbo, dalle nove e quarto dopo che gli ultimi mezzi hanno lasciato i capolinea per le ultime corse alle 8 e 30. Sospesa poi la Ztl nel centro storico per l’intera giornata. La circolazione è stata comunque abbastanza scorrevole in quasi tutte le zone della città.
Soddisfazione è stata espressa dai sindacati per la riuscita dello sciopero sul trattamento di malattia. «È un dato che rappresenta un chiaro segnale alle associazioni datoriali e alle istituzioni: i lavoratori non intendono cedere i loro diritti».
Paradossale, comunque, quanto accaduto a Rebibbia. Nonostante lo sciopero abbia bloccato la totalità dei mezzi di trasporto pubblici, un’automobile della Sita, strategicamente appostata, ha elevato decine di contravvenzioni agli automobilisti che transitavano sulla corsia preferenziale. È quanto accaduto al capolinea della metro B. Testimone oculare un vigile urbano.

«Sono passato lì quattro volte durante la giornata ed erano sempre allo stesso posto - ha raccontato - ma si tratta di una procedura irregolare. Le auto infatti, non intralciavano la corsa di alcun autobus visto che si trovavano tutti nei depositi».

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