Pamela DellOrto
«La bellezza è fondamentale per il turismo. In Italia nellultimo anno, il turismo sole-mare ha subito un calo (dell1 per cento). Quello culturale è cresciuto (del 4 per cento). Bisogna creare un collegamento, perché la natura come lha fatta luomo non esiste più: è il risultato di un immenso lavoro umano, e tutto ciò che nasce dal lavoro delluomo può essere preservato solo da lui. Il Parco del Ticino ne è un esempio». Un esempio «da imitare e da esportare». Parole del ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione che ieri, per la prima volta, ha visitato il Parco del Ticino, il parco fluviale più grande dEuropa «creato» 32 anni fa, a due passi da Milano.
Alla riserva naturale «La fagiana» di Pontevecchio di Magenta (parte del parco) lo aspettavano due «missioni speciali»: restituire alla natura alcuni animali selvatici dopo le cure ricevute dai veterinari. Missione nata in modo un po avventuroso. Prima il giro sulle chiatte di Bereguardo, poi la visita allabbazia di Morimondo, quindi la partenza per Pontevecchio sulla jeep del Parco del Ticino. «A un certo punto è scoppiato il tettuccio e sono andati vetri dappertutto», ha raccontato il direttore Dario Furlanetto che, come gli altri, allinizio ha pensato al peggio. Invece Buttiglione, un po provato e nonostante qualche piccolo taglio, ha liberato nel fiume gli storioni «cobice», specie rarissima tutelata dal programma «Life natura». Ha fatto volare una bellissima poiana vittima dei bracconieri e salvata dal centro di recupero.
«Abbiamo voluto che il ministro visitasse la riserva per mostrargli il valore sul territorio di unarea protetta come questa», ha detto il presidente del Parco del Ticino Milena Bertani, che ha proposto a Buttiglione listituzione di un osservatorio del paesaggio «per far emergere la valenza dei beni culturali e paesaggistici come infrastruttura di qualificazione, valorizzazione e sviluppo del territorio, per attrarre investimenti, iniziative imprenditoriali e per creare una rete di informazione e di formazione specifica». Proposta che ha trovato daccordo il ministro: «La tutela paesaggistica va fatta in collaborazione con il ministero dei Beni culturali. Anzi questo è un settore in cui trova espressione lanimo umano, è per questo che vorrei dare nuova vita alla professione dellarcheologo».
Dopo la riserva, Buttiglione ha visitato anche la bellissima villa Clerici a Cuggiono (dove girarono parte del famoso film Lalbero degli Zoccoli): ottomila metri quadri, costruita nel Seicento dai conti Clerici come seconda casa, è la prima di una lunga serie di ville che si affacciano sul Naviglio arrivando da Milano. Oggi la villa, di proprietà di un industriale, è disabitata.
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