C’è il Brasile nelle borse «E non passa mai di moda»

Non ha nemmeno trent'anni ed è già riuscita a disegnare quella che potrebbe diventare la nuova Kelly. Paula Cademartori, nata a Porto Alegre 28 anni fa, da sette è a Milano per inseguire il suo sogno: creare borse. Ovvero quegli «oggetti del desiderio destinati a durare nel tempo». Raggiante per i successi ottenuti quest'anno - ha avuto spazio su bibbie fashion come Wwd, Vogue, ed Elle, e in templi della moda come «10 Corso Como» a Milano e «Harvey Nichols» a Hong Kong, è arrivata al Festival di Venezia al braccio di Valentina Lodovini - si prepara a lanciare la sua terza collezione. Ispirata alle atmosfere hollywoodiane fine anni '70, e alle dive che passano dal red carpet a un party in discoteca, e la mattina non rinunciano ad essere chic. Ma non solo. Perché lo spirito della collezione è allegro e colorato, proprio come il suo Brasile.
«Finalmente sono riuscita a tirar fuori i colori della mia terra. Per esprimere ciò che penso, mi sono ispirata al grande fotografo Guy Bourdin: è stato lui ha liberato il colore che c'è in me». Un melange di stimoli e passioni che, uniti alla qualità di materiali e lavorazioni (made in Italy al 100%) e alle linee originali, fa delle sue borse un nuovo classico: senza tempo ma contemporanee e pratiche (leggerissime, piene di tasche e comparti a scomparsa, tracolle che si allungano), sono la quintessenza dello chic, e riescono ad essere pure divertenti. Ma sempre di un'eleganza misurata, anche dove si osa: «Mai più di tre colori alla volta, altrimenti fa carnevale!», e poi stufa, perché «la borsa non deve passare di moda». I dieci modelli che presenta a Milano (il 22 a Palazzo Morando con i finalisti di Who's on Next, il 26 in via S. Spirito, «e poi sarà la volta di Parigi») sono dedicati ognuno a una donna diversa, declinati in varie dimensioni, e in diversi accostamenti di materiali e colori. La borsa-simbolo è ispirata a Faye Dunaway: si chiama Faye ed è già un classico, come la Kelly. Di dimensioni medie (ma strategiche), è dotata i quattro compartimenti (uno per l'i pad) e può essere portata a mano o a braccio, ma anche con la tracolla lunga o alla postina.
Caratterizzata dalla fibbia geometrica (segno distintivo del brand), come tutte le altre borse si può avere in almeno sette combinazioni di pellami e materiali: in pitone, in cocco colorato, ma anche nell'originale (e azzeccato) mix di pellami e colori che caratterizza la griffe: camoscio e nappa accostati in tre diverse nuance, le stesse che tornano su modelli come la Petite Sylvie (quella turchese, corallo e beige sarà un must). Non mancano tocchi rock-chic, in nappa colorata (giallo acido o turchese) costellata di borchie in metallo e in cristallo. Ma le sperimentazioni chic di Paula non finiscono qui: in collezione si trovano mix originali come la rafia con nappa e camoscio, il pitone con la iuta.

Mentre l'innovativo raso traforato a laser si trova solo nella linea red carpet, in colori fluo: divertente ma pur sempre classica. Un perfetto sunto dello spirito del brand: classic-vintage, ma con un occhio ben aperto sul futuro.

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