da Milano
Arriva dall'America un'ondata di protagonisti trasgressivi, fuori dal comune. Al Dottor House e al detective Crews, in primavera si affiancherà uno dei personaggi più noti e controversi della storia inglese, re Enrico VIII, interpretato da Jonathan Rhys Meyers nella serie The Tudors. Proposta da Mya, (digitale terrestre Mediaset), in America The Tudors ha registrato record di ascolti sul canale The Showtime. Miscelando dialoghi in inglese arcaico e scene di sesso esplicito etero e gay, esplora l'indole libertina e l'ossessione di concepire un erede che spinsero Enrico VIII a sposarsi ben sei volte e a decapitare o ripudiare le sue mogli. Il telefilm - il più costoso nella storia di Showtime - è riuscito ad attrarre soprattutto i ragazzi tra i 17 e i 25 anni, affascinati dal giovane protagonista Meyers, già visto in Match Point di Woody Allen. Quando la serie inizia, re Enrico ha 29 anni come lui, e invecchia di un anno circa a episodio.
Dalla storia al fantasy, a settembre su Joi, andrà in onda la serie della Abc Pushing Daisies. In questo caso il protagonista Ned (Lee Pace) ha un potere magico. Può riportare in vita i defunti solo toccandoli. Ma il suo dono ha un limite: quando ridà la vita a qualcuno, qualcun altro muore e, soprattutto, se tocca una seconda volta chi ha risuscitato lo fa morire definitivamente. Ned aiuta la polizia a risolvere i crimini, resuscitando le vittime e interrogandole sull'identità dell'omicida.
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