«C’è terreno fertile anche nel nostro Paese»

Smarter Town si delinea come un contributo proposto ai sistemi urbani complessi per aiutarne la trasformazione. Tutto ciò è parte della più ampia visione di Ibm sullo Smarter Planet, ossia un pianeta reso più intelligente dal cambiamento di sistemi, processi, modalità di produzione, scambio di beni e servizi attraverso un diverso uso della tecnologia, oggi così pervasivamente disponibile.
Ma come nasce l’idea di una Smarter Town? Spiega Nicola Ciniero, ad di Ibm Italia: «Da un lato c’è la consapevolezza di quale livello abbia oggi raggiunto la tecnologia, disponibile in maniera così diffusa e pervasiva, e di come possa rendere ancora più intelligenti sistemi e soluzioni già in campo. Dall’altro ci sono servizi pubblici che possono essere più accessibili ed efficienti, trasformando l’esperienza quotidiana dei singoli. Ecco, quindi, perché progetti specifici dedicati alle città e alla qualità della vita dei suoi abitanti cominciano a trovare terreno fertile anche nel nostro Paese».
Un cammino intrapreso anche in altre parti del mondo, sempre in partnership con Ibm. A Stoccolma il nuovo sistema di interconnessione dei pedaggi, basato sulla regolazione dei flussi di veicoli in ingresso e in uscita, ha fatto diminuire del 20% il traffico nel centro cittadino, ridotto del 12% le emissioni nocive e spinto i cittadini a un uso più ampio dei mezzi pubblici.
Londra ne ha seguito le tracce. A Singapore le centrali che controllano la viabilità ricevono dati in tempo reale grazie a un sistema di sensori intelligenti, mentre a Kyoto chi deve pianificare lo sviluppo della rete viaria può avvalersi di simulazioni di traffico su vasta scala per analizzarne l’impatto sulla città. «Ibm mette a disposizione l’esperienza maturata a livello mondiale insieme a una visione che definiamo cittadino-centrica - continua Ciniero -. Le comunità locali identificano invece aree, servizi e livello di integrazione con l’esistente. Dall’incontro di questi due aspetti si originano progetti di sviluppo congiunti che, ovviamente, differiscono da città a città. Mentre Parma guarda ai temi dell’info-mobilità, della sicurezza e dell’interazione pratica tra cittadinanza e pubblica amministrazione, Salerno privilegia il temi dell’accessibilità e dell’assistenza alle categorie più deboli. Quest’ultimo aspetto, peraltro, è quanto sta caratterizzando l’avvio dei lavori con Bolzano - ecco quindi la telemedicina - a differenza di Venezia la quale è orientata verso soluzioni tecnologiche da applicare al turismo. I tempi di realizzazione sono piuttosto brevi, perché - escludendo fattori che non dipendono dalla competenza di Ibm - le soluzioni tecnologiche sono già disponibili e risultano facilmente integrabili con l’infrastruttura tecnologica di un’amministrazione pubblica».


Ibm sta pianificando nuovi accordi con altre città, i cui nomi sono ancora top secret, ma tra il 26 e il 30 ottobre Ibm sarà in tour per presentare alle comunità locali e ai suoi azionisti le soluzioni che possono rendere le loro città più intelligenti. Cinque le tappe per ora individuate: Novara, Genova, Livorno, Pisa e Sasso Marconi, sulle colline bolognesi.

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