Nel 2002 Marco aveva 14 anni quando rimase fulminato da una scarica di 750 volt mentre disegnava i vagoni di un treno fermo in una galleria della metropolitana. Morto, sotto gli occhi di due suoi amici. Il suo esempio però non servì e non serve tuttora da monito. I ragazzini (alcuni cresciutelli) continuano a nascondersi in metrò, sfuggendo ai controlli e, dopo aver atteso il calar delle tenebre, dipingono i treni siglandoli con le loro «tag», i nomignoli di questi artisti suburbani. Lemozione, dicono, vale il rischio. A ogni costo. E devono averla pensata così anche i quattro writer spagnoli sorpresi laltra notte da un controllore a imbrattare i vagoni del metrò alla stazione Maciachini (linea gialla), denunciati a piede libero dai carabinieri per danneggiamento aggravato in concorso e contro i quali ora Atm, lAzienda di trasporti milanese, annuncia unazione civile e penale.
Tutto è iniziato alle 3.55 di ieri mattina. Quando lagente della sicurezza Atm in turno presso la control room, dove vengono concentrati tutti gli allarmi e i segnali delle telecamere delle infrastrutture Atm, ha notato che una telecamera della stazione Maciachini trasmetteva uninquadratura della stazione stessa non conforme agli standard. Luomo ha avvisato subito tre autoradio della sicurezza Atm che si sono collocate una in stazione, laltra in prossimità delle uscite di emergenza della galleria Maciachini-Zara. La terza è entrata in stazione contemporaneamente allarrivo dellautoradio dei carabinieri della stazione Monforte. E dopo un inseguimento in galleria (li hanno acchiappati alle 4.20) i 4 ragazzi sono stati catturati e consegnati ai militari.
Trovati in possesso di una borsa di grandi dimensioni colma di bombolette spray (avevano pitturato due carrozze di uno dei treni in galleria) i 4 spagnoli - tre di Madrid e uno di Barcellona - hanno raccontato ai carabinieri di vivere da tempo in Italia occupando vagoni abbandonati o ospiti a casa di amici. I writer, due di 19 anni, uno di 21 e il quarto di 22 anni, hanno detto inoltre di tenersi in contatto costante con altri gruppi di «colleghi» stranieri.
Mentre imbrattavano i vagoni della metropolitana si sono filmati con una videocamera appoggiata a terra su un cavalletto di pochi centimetri. Le immagini sequestrate dai carabinieri mostrano chiaramente i quattro allopera. I due writer più vicini alla camera appaiono a volto coperto, mentre gli altri due, più lontani e quindi irriconoscibili, sono a volto scoperto. Ora dovranno anche pagare la sanzione prevista dallordinanza antidegrado del Comune.
«Ora questi writer si aspettino una pesante richiesta di danni da parte del Comune che si costituirà parte civile nel procedimento penale. Solo negli ultimi mesi il 50 per cento dei convogli della MM3 (circa una cinquantina) sono stati presi di mira. Blitz che non solo portano degrado, ma minano alla sicurezza» ha detto il vice sindaco Riccardo De Corato.
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