Incidente sul lavoro ieri mattina, poco prima delle 8, a Melegnano. Un operaio di 49 anni è ricoverato in gravissime condizioni in neurorianimazione allospedale San Raffaele per il violento trauma cranico cadendo dal primo piano di uno stabile di via Zuavi.
L'uomo era impegnato nella ristrutturazione di un negozio, e stava praticando un foro di collegamento tra primo piano e pianterreno per posizionare un montacarichi. Per cause ancora da chiarire, il muratore ha perso lequilibrio ed è caduto di sotto, battendo violentemente il capo.
Tutto questo accade solo quattro giorni dopo il brutto episodio di Pregnana Milanese dove un uomo è morto carbonizzato, allinterno della Sacchital, una ditta che produce imballaggi. Si chiamava Antonio Rania, aveva 37 anni, era sposato e padre di una bimba e risiedeva con la famiglia a Lainate. La vittima, insieme ad un altro operaio, stava effettuando la manutenzione di un macchinario, una rotativa stampatrice di film plastici, quando si è incendiato il tubo dove scorre dellolio che ha preso fuoco. Le fiamme si sono subito propagate uccidendo il lavoratore, mentre il collega è riuscito in qualche modo a mettersi in salvo.
Proprio nei giorni scorsi i sindacati della Slc Cgil e Fistel Cisl, hanno convocato unassemblea con i vertici dell'azienda «affinché venga fatta chiarezza» sullincidente ma anche per avere rassicurazioni sulle condizioni lavorative e di sicurezza degli operai in genere nei posti di lavoro. L'incidente, secondo i sindacati, rappresenta infatti «lennesima constatazione che sempre più spesso a sopportare i rischi maggiori nei luoghi di lavoro sono i lavoratori».
I sindacati e i lavoratori della Sacchital, si sono detti «convinti che gli organismi preposti, dalla polizia alla magistratura, dovranno perseguire con fermezza e scrupolosità la ricerca della verità sulla dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità».
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