La metà dei phone center milanesi ha abbassato la saracinesca o ha modificato la propria attività mentre allaltra metà è stata concessa lautorizzazione al lavoro perché in regola con le norme in vigore. È quanto emerge dai dati relativi a questo genere di esercizi annunciati ieri dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e dallassessore alle Attività produttive, Tiziana Maiolo, comunicando i dati aggiornati relativi alla situazione dei phone center a Milano a seguito dei controlli effettuati dalla Sezione annonaria e commerciale dei vigili, sulla base della legge regionale entrata in vigore nel marzo 2006.
«Allo stato attuale - ha spiegato De Corato - sono circa 270 le attività già autorizzate o in fase di definizione. Altri 170 i phone center che hanno ricevuto ordinanza di chiusura perché non rispondenti ai requisiti fissati dalla legge. Mentre 120 esercizi hanno spontaneamente chiuso i battenti o modificato la propria attività. In tutto 290 phone center sono scomparsi. Solo una ventina le pratiche che restano ancora in sospeso, ma che si avviano, comunque, a una rapida conclusione».
«I risultati ottenuti in seguito ai rilievi fatti - ha aggiunto la Maiolo - dimostra come non ci sia stato alcun intento persecutorio nei confronti di nessuno, dato che tutti gli esercenti che si sono messi in regola con questa normativa non hanno avuto conseguenze negative. Auspico, quindi, che d'ora in avanti, tutti i gestori dei phone center si mettano in regola».
La nuova normativa sui phone center, infatti, fissa determinati requisiti igienico-sanitari e prevede il rispetto di precisi regolamenti edilizi a tutela del cliente.
Ai gestori dei phone center è stato concesso un anno di proroga per adeguarsi al nuovo regolamento.
A partire da marzo 2007, dunque, data di scadenza di tale proroga, gli agenti della polizia annonaria hanno avviato i controlli in tutta la città, per un totale di ben 350 rilievi di infrazioni su tutti i phone center di Milano.
«Siamo molto soddisfatti - hanno concluso De Corato e la Maiolo - perché l'attività congiunta della polizia municipale e del settore commercio che ha permesso in un solo anno di regolarizzare una situazione che era fuori controllo».
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