Il caffè letterario sfratta le guardie del museo E gli 80 custodi in servizio finiscono in soffitta

Questa la novità che bolle in pentola nell’assessorato alla Cultura di Palazzo Marino che ha deciso di servire la letteratura a tavola. Davanti a una tazza di caffè o un bicchiere di vino si terranno dibattiti, discussioni, reading e incontri. Peccato però che per fare spazio alla cultura, secondo il Csa del comune, si sacrifichi la sicurezza delle sale che spesso ospitano opere d’arte di inestimabile valore. Il corpo delle guardi museali infatti sarà spedito in soffittta. Il caffè letterario prenderà il posto dell’ufficio dei custodi al piano terra, che in mancanza di meglio, finiranno nel sottotetto, al momento non agibile. Gli 80 custodi, impegnati su 4 turni, anche serali e notturni, considerano molto umiliante la nuova sede e non ci stanno «a fare i guardiani dei piccioni»; chiedono un incontro urgente al sindaco e all’assessore alla Cultura.
I motivi della protesta: gli spazi troppo angusti - spiega Aldo Tritto, segretario del Csa comune - e troppo isolati che rendono difficile raggiungere le sale espositive.

Non solo il sindacato lamenta l’assenza di via di fughe e la difficoltà a mettersi in contatto e a coordinarsi con gli altri dipendenti, per non parlare dei problemi di sicurezza: con il trasloco dell’ufficio il sistema di allarme che collega le sale con l’ufficio del corpo infatti rimarrà disattivo per oltre due mesi. «Evidentemente una scelta del genere - si legge nella lettera inviata dal segretario - non ritiene prioritaria la sicurezza del sito e l’operatività degli addetti».
MBr

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica