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Caffarella, Racz racconta in tv: "Avrei voluto fare il monaco"

Il romeno accusato e poi scagionato per gli stupri di Primavalle e San Valentino a Porta a Porta: "Il parco di Roma? Non ci sono mai stato"

Caffarella, Racz racconta in tv:  
"Avrei voluto fare il monaco"

Roma - Karol Racz va in tv. A parlare della Caffarella e di Primavalle, delle accuse e della carcerazione subite senza avere colpa. Dei 35 giorni passati a Regina Coeli. Del suo passato e del suo futuro. Dei suoi sogni. "Il mio sogno da bambino era quello di diventare monaco ortodosso e dopo i 18 anni sono stato in un monastero per quattro anni". Parla dal divano bianco di Porta a Porta Racz. Il romeno ha raccontato la sua infanzia. "Fino alla maggiore età sono stato in un orfanotrofio. Ho sempre lavorato come pasticcere e fornaio, in Italia sono arrivato nel 2007 con mio fratello e siamo rimasti per sei mesi in un campo nomadi a Livorno. A Roma sono arrivato nell'estate del 2008 e mi arrangiavo vendendo ferro raccolto con mio fratello".

La Caffarella "Non so dove si trova quel parco: io alla Caffarella non ci sono mai stato" spiega Racz, tornato libero lunedì sera dopo 35 giorni di carcere per l’accusa degli stupri alla Caffarella e di Primavalle. Il romeno ha detto che "neanche Loyos", il romeno che lo ha accusato di aver partecipato con lui alle violenze, "conosce quel parco". "Non so perchè mi ha accusato, noi siamo sempre stati amici e l’ho anche aiutato economicamente" ha spiegato Racz. In merito all’arresto: "Non riuscivo a capacitarmi per quale motivo ero stato arrestato". E il futuro? "Io vorrei stabilirmi a vivere in Italia, in Romania non saprei cosa fare" ha affermato il 35enne.

Reati? Un biglietto non pagato "Non ho precedenti per furto in Romania, ma solo una multa perché mi hanno trovato senza biglietto su un treno". Così Racz risponde alle domande su alcuni suoi precedenti penali in Romania. Secondo quanto affermato da fonti della questura di Roma, invece, il romeno tornato in libertà ieri avrebbe avuto, dal ’97 in poi, in Romania, quattro differenti condanne per furto. Su questo aspetto è intervenuto anche l’avvocato difensore di Racz, Lorenzo La Marca, che ha detto che "su eventuali precedenti penali in Romania del mio assistito lo appuriamo solo oggi, dopo 40 giorni di indagine.

In base ai documenti che abbiamo Racz non risulta condannato per alcun reato in Romania".

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