Maria si affaccia alla finestra dellistituto di suore cui è stata affidata. Vede il «suo papà» in strada e i suoi occhi si illuminano. Lo chiama a gran voce, lo saluta, gli manda i baci. Il sorriso della bimba bielorussa si spegne però in pochi secondi. Un carabiniere in borghese scende in strada e «invita» Alessandro Giusto ad allontanarsi, a non farsi vedere dalla piccola, che disperata inizia a piangere e a urlare: «Voglio tornare a casa». Poi la bimba bielorussa non rivedrà i suoi «genitori» genovesi. Poco più tardi verrà prelevata al buio con lappoggio dei carabinieri e trasferita, con destinazione Minsk, Bielorussia. Linferno dove non voleva più tornare. Prima ancora che la Corte dappello di Genova potesse emettere un verdetto.
Per tutta la giornata di ieri il tribunale dei minori aveva vietato, pur se informalmente, ad Alessandro e Chiara Giusto di vedere Maria. Gli incontri erano stati invece concessi alle «nonne» Maria Elena Dagnino e Maria Bordi e allambasciatore bielorusso Alexey Skripko. E così ieri è stata una giornata di visite per la piccola che, dopo la «fuga», attende la decisione della Corte dappello di Genova per conoscere il suo futuro. Al mattino è toccato al diplomatico entrare nellistituto dove hanno subito chiamato i carabinieri non appena hanno avvistato un giornalista del Giornale. Al pomeriggio la bimba ha invece riabbracciato le «nonne». Poi il fugace incontro a distanza con il «papà». Infine, dopo che anche le «nonne» lavevano salutata, è arrivato un medico bielorusso. Un segnale della «fretta» da parte delle autorità bielorusse, contro le quali ha tuonato anche Gianni Plinio, capogruppo di An in Regione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.