Le elezioni sono lontane. Ma non troppo per chi vuole una poltrona a Palazzo Marino. Anche perché questa volta la scure colpisce la politica. Assessori che scenderanno da 16 a 12 e consiglieri non più a quota 60, ma 48. Una riduzione resa ancor più preoccupante nel centrodestra dove nellultima tornata elettorale le liste in corsa erano tre: Forza Italia, Alleanza nazionale e Lista Moratti. In tutto 180 posti che ora saranno liofilizzati sotto un unico simbolo. Facile prevedere una lotta al coltello. E ovvio che molti malumori abbia scatenato il ritorno a casa del futurista della prima ora Giampaolo Landi di Chiavenna convinto, secondo i maligni, dalla Moratti con la «promessa di un assessorato pesante». Lui nega, ma in molti hanno già cominciato a preoccuparsi. Anche perché il coordinatore nazionale Ignazio La Russa chiederà a tutti gli assessori di entrare in lista per misurare con le preferenze il gradimento ai loro 5 anni di lavoro. Chiaro che legare la riconferma al risultato elettorale non piace a chi vorrebbe un rinnovo automatico. «Anche perché - spiega un assessore - se poi un nuovo candidato prende più voti, poi cosa gli si dice? Che farà lassessore la prossima volta?». Inquietudine anche tra i consiglieri. Con Guido Manca e Stefano Di Martino ancora in attesa di risposte dal partito. Così come Vincenzo Giudice. Che potrebbe vedere candidata Sara, la brava figlia già consigliere di zona e consigliere di zona voce critica dei giovani del Pdl. Pronto a entrare Francesco Magni, in quota a Comunione e Liberazione e attualmente nel cda della Statale sarebbe pronto a entrare. Magari in sostituzione di Lorenzo Malagola.
Ben piazzato Massimo Girtanner, il presidente del consiglio di zona dei Navigli, Marco Valerio Bove vicino al coordinatore Guido Podestà, Antonluca Romano, giovane ex An molto legato a Carlo Fidanza. Riconfermati Michele Mardegan, Marco Osnato, Giulio Gallera, Carmine Abagnale, Barbara Bianchi Bonomi, Vincenzo Curia, Alberto Garocchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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