Addio a "el Bombo", il tifoso de La Roja che ritmava il tiki-taka a suon di tamburo

Tifoso leggendario, Manuel Cáceres Artesero ha seguito la nazionale spagnola ovunque andasse: è mancato all’età di 76 anni

Wikipedia
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Quel «bombo» ha smesso di suonare a 76 anni, morto all’ospedale La Plana di Vila-Real, dove era ricoverato per problemi respiratori. In spagnolo, «tamburo» si dice «bombo», ma ai cultori della commedia all’italiana fa venire in mente il nostro mitico «Bombolo». Due personaggi - Manuel Cáceres Artesero (alias «Manolo el del Bombo») e Franco Lechner (il «Bombolo» cinematografico) - in un certo senso simili perché entrambi «rassicuranti» - e quindi anacronistici - in un tempo che ha fatto dell’inquietudine la sua ragion d’essere.

Anche la vita dello spagnolo Manolo è stata infatti un film divertente, al ritmo del suo «bom bom bom...» che per decenni ha ritmato le azioni della nazionale spagnola di calcio in giro per il mondo a mietere successi. Trionfi in armonia con la colonna sonora di Manolo, ideale per accompagnare il tiki-taka musicale delle Furie Rosse. Per dieci Mondiali e otto Europei, «el Bombo» non è mai mancato all’appuntamento; lui in alto sugli spalti, unico tifoso «tamburino», e giù in campo i suoi beniamini pronti a ballare il flamenco del fútbol.

Il quotidiano spagnolo «Mundo Deportivo» lo ha ricordato con queste parole: «Manolo el del Bombo, tifoso leggendario, che ha seguito la Roja ovunque andasse, è mancato all’età di 76 anni. Le sue condizioni erano molto precarie, aveva un cancro in stadio avanzato. Sarà sepolto a Valencia». La stessa città che ospitava sorgeva il suo negozio-museo vicino allo stadio Mestalla dove lo scorso 23 marzo aveva assistito alla sua ultima partita della nazionale spagnola contro l’Olanda. Pure in quell’occasione rimbombò dalla curva il tamburo (in realtà si trattava di una speciale grancassa a tracolla con la scritta «El Bombo de Espana-Manolo» e in mezzo uno stemma reale): match in cui la squadra di Luis de la Fuente ha raggiunto la Final Four della Nations League.

L’ultima soddisfazione per Manuel Cáceres Artesero che il tifo lo interpretava sì con passione, ma pacificamente e allegria e sportività. Come dovrebbe sempre essere, ma purtroppo non è.

Per un Manolo in curva - percepito ormai solo come una figura folcloristica - ci sono infatti migliaia di ultras portatori di «valori» esattamente opposti a quelli di «el «Bombo»: violenza, faziosità, razzismo.

Addio Manolo, eri l’unico sopravvissuto a un calcio perduto che non si ritroverà più. Ti rimpiangeremo. Con una rullata di tamburo. Anzi, di «bombo».

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