La legge dona, la legge toglie. Questa, in estrema sintesi, la reazione del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, alla sentenza di oggi nella causa che aveva intentato all’ex compagna Claudia Ughi. L’ex psicologa delle giovanili della Juve, con la quale il tecnico livornese aveva avuto un figlio 11 anni fa, è stata infatti assolta dall’accusa di appropriazione indebita e malversazione perché, secondo il giudice, il fatto non sussiste. Dopo che l’azzeramento del CdA ed i rinvii a giudizio annunciati dalla Procura di Torino per i dirigenti bianconeri uscenti sembravano aver rafforzato la posizione dell’allenatore della Vecchia Signora, ecco che questa vicenda molto personale causa un dispiacere non indifferente. Sicuramente la dichiarazione ironica dell’avvocato dell’ex compagna, Davide Steccanella, il quale ha detto che sarebbe stato proprio Allegri a dover essere contento della sentenza, visto che ora “ha la certezza che il figlio non è stato affidato a una madre snaturata” sembra spargere sale sulla ferita del tecnico bianconero. Nessun commento da parte del Pm Davide Pretti, che aveva chiesto una condanna ad un anno e due mesi di reclusione. Non la conclusione che Allegri si sarebbe aspettato dopo un anno e mezzo di procedimento, ultima schermaglia in una guerra che si trascina almeno dall’inizio del 2021.
La vicenda giudiziaria
A sentire l’ex compagna, il grande amore tra lei e l'allenatore si era trasformato in “una vicenda giudiziaria che addolora molto. Soprattutto perché ci sono dei figli di mezzo”. Tredici anni felici, fino alla rottura dovuta al flirt tra il tecnico e l’attrice Ambra Angiolini. Non ci è voluto molto perché le ruggini tra i due finissero in tribunale. Il primo accordo, trovato nel luglio 2017 in sede civile, aveva stabilito che Allegri avrebbe versato diecimila euro al mese per il mantenimento del figlio. Quando, però, venne sostituito sulla panchina della Juve da Maurizio Sarri, il livornese cercò di ridurre l’assegno della metà, richiesta rimandata al mittente dalla ex. Si finì in tribunale ma, come succede spesso in questi casi, il giudice civile diede ragione alla madre. A questo punto, invece di incassare e portare a casa, Allegri rilanciò contestando alla Ughi l’uso, a suo dire disinvolto, che aveva fatto delle somme ricevute. Quando il 5 luglio 2021 la denuncia viene depositata, scattano le indagini della Guardia di Finanza che rilevano come una parte consistente dei soldi ricevuti da Allegri, circa 600.000 euro, fossero stati destinati a cose non direttamente legate alle necessità del figlio. Dagli estratti conto e dai movimenti finanziari è risultato che la Ughi avrebbe investito 195.000 euro in fondi d’investimento irlandesi ed acquistato una casa a Livorno, approfittando del calo dei prezzi durante il lockdown.
A far andare su tutte le furie Allegri, a quanto pare, il fatto che il suo assegno avesse pure pagato la retta universitaria della figlia avuta da una relazione precedente, che studia all’estero. La Ughi si era difesa affermando che le sue scelte erano state fatte nell’interesse dei figli, per assicurargli un futuro sicuro. La casa a Livorno sarebbe stata infatti scelta perché vicina ai parenti, ai nonni e agli zii. Il fatto, poi, che il prezzo fosse molto vantaggioso sarebbe stata una prova che non si trattava certo di un capriccio. Il tribunale di Torino le ha dato ragione ma non è dato sapere se questa sarà la parola fine di una storia certo non edificante.
La speranza di tutti i tifosi bianconeri, ovviamente, è che le recriminazioni su una storia d’amore finita male non distraggano Allegri dal compito non semplice di portare a termine con almeno un trofeo l’ennesima stagione disgraziata della Juventus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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